Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

LA CITTÀ E IL SUO INTORNO

OVIDIO CAZZOLA - 05/04/2019

area-vareseL’assemblea dei varesini nel teatro Santuccio di mercoledì 27 marzo ha consentito a sei giornalisti di rivolgere al Sindaco domande di indubbio interesse sull’attività della pubblica amministrazione. Altre domande sono state formulate per iscritto da molti presenti.

Seguo da decenni l’attività comunale: come assessore negli anni ’60, come consigliere negli anni ’70 e ’90.

Diciassette anni, con la possibilità di decidere concretamente e rapidamente da assessore (penso alle nuove scuole che ho potuto fare realizzare o integrare), o di proporre indirizzi nuovi per la città, come coordinatore della commissione urbanistica negli anni ’90.

La Giunta comunale aveva incaricato in quegli anni la società Oikos Ricerche di Bologna della redazione del nuovo Piano regolatore di Varese. La sua attività è stata di grande rilievo analitico e propositivo per la nostra realtà territoriale.

Anzitutto rilevava la reale estensione della città varesina “…comprendente oltre al capoluogo i comuni di Induno Olona, Malnate, Cantello e Gazzada ed i comuni della fascia lacuale…”, e riteneva purtroppo limitato lo studio di un Piano regolatore entro i confini amministrativi di Varese. Ma entro questi limiti dovevano ridursi le possibilità di proposta della Oikos Ricerche.

Avrebbe quindi potuto proporre solo normative di edificazione e di conservazione della sua storia e dei valori ambientali rimasti. Senza poter mettere in gioco la rilevanza sociale ed economica dell’Area, la sua complessiva bellezza, il suo futuro possibile. Anche se considerava l’opportunità, a servizio della nostra area territoriale, di un Centro congressuale adeguato, analogo a quelli realizzati in altre realtà simili a quella varesina, capace di dare tra l’altro notevole incremento allo sviluppo turistico con il connesso potenziamento della ricettività alberghiera.

Sono passati più di vent’anni ed è sempre più necessario e urgente assumere iniziative adeguate.

Alla città capoluogo spetta ancora il compito di promuovere una consultazione con i Comuni dell’Area.

Con i quali occorre considerare, attraverso una collaborazione rispettosa della storia di ciascuno, la rilevanza di un futuro comune auspicabile. Che non può essere limitato, in ciascun ente locale, al governo dei servizi comunali, anche di notevole importanza come quelli per le scuole, e a normative di limitata estensione.

Mentre si vanno delineando, anche nella nostra regione, ‘aree vaste’ adeguate ai problemi demografici, sociali, economici che si evidenziano.

Assistiamo in questi mesi nel Varesotto ad una crescente attenzione per realizzare collaborazioni e fusioni di Comuni vicini. Questo semplifica la gestione e il costo di alcuni servizi ma non evidenzia ancora il problema di fondo della collaborazione intercomunale di ‘area vasta’. Per affrontare insieme problemi più rilevanti in fase di progetto e di gestione: ai quali oggi si guarda sostanzialmente impotenti.

I livelli di questi problemi da affrontare, sono almeno tre. Il primo: riguarda appunto la collaborazione intercomunale nell’Area della Città reale. Il secondo: la riorganizzazione del tessuto urbano intorno ai luoghi significativi di incontro, di relazione sociale. Il terzo: la radicale revisione dell’attuale disordinato sistema della mobilità urbana.

Il Comune capoluogo ha la maggiore responsabilità di promuovere la collaborazione intercomunale auspicata.

È ragionevole riflettere sulle conseguenze di una rinuncia ad attivarsi per un ruolo autonomo auspicabile e possibile di questa Area mentre l’Area metropolitana milanese avanza e assorbe progressivamente in un tutto indistinto il territorio urbanizzato che si ritrova più a nord di Milano.
La nostra città reale, questo è il secondo livello di elaborazione necessaria, deve poi riorganizzare il suo tessuto urbano, risultante da una edificazione che ha privilegiato negli ultimi decenni le cubature e trascurato la fondamentale necessità di favorire le relazioni sociali. È l’insegnamento che ci trasmette la storia con i nuclei urbani che consegna alla nostra cura, alla nostra riflessione. Essi evidenziano il valore delle relazioni sociali con la vicinanza abitativa ai luoghi di culto, educativi e di rappresentanza, all’offerta di acquisto dei generi di prima necessità: oggi soprattutto necessari per una popolazione nella quale gli anziani sono sempre più numerosi.

Il tessuto urbano va riorganizzato, con riferimento anche oggi ai luoghi significativi della vita di una comunità: le scuole, i luoghi di riunione e di confronto, i luoghi di culto; ai servizi di acquisto quotidiano, a spazi di verde pubblico, tutti raggiungibili pedonalmente al riparo dal traffico veicolare.

Il sistema della mobilità esistente va affrontato rapidamente come terzo livello di impegno.

Sta procedendo una sensibilità sempre più diffusa al riguardo.

Occorre tuttavia rilevare che non basta auspicare un più diffuso utilizzo della bicicletta per ridurre l’uso dell’automobile e della sua invadenza. La pericolosità dei veicoli ai quali sono consentite velocità eccessive che non rispettano la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti e che ogni giorno provocano incidenti frequentemente molto gravi, impone una radicale revisione concettuale e operativa del sistema della mobilità. Occorre articolare i viali interrompendoli con presenze civili significative e nuove spazialità, da connettere con i luoghi delle relazioni sociali prima indicati. Aggiornare il ruolo del sistema ferroviario ottocentesco, perché offra più accessibilità.

Abbiamo un lavoro complesso e necessario da fare. In questo consiste l’attività urbanistica oggi.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login