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Garibalderie

MODICHE QUANTITÀ

ROBERTO GERVASINI - 11/04/2019

cannabisI numeri, sempre i numeri, sono ciò che manca nell’informazione destinata al popolo sovrano. Del resto per parlare alla “pancia” i numeri non servono, servono solamente a chi ragiona razionalmente.

Stiamo allegri: sarà questo 2019, come annunciato dal Governo in carica, un anno bellissimo e già si percepiscono gli allarmanti sintomi. Con un ragionamento tanto semplice quanto scontato, oggi si può pronosticare un boom di investimenti nei grandi progetti e in primis nell’edilizia pubblica: decine di nuovi istituti penitenziari renderanno ancor più efficiente il Bel Paese, rilanciando l’economia. Era in fondo tutto molto semplice ma “i sinistrorsi” (ironico) hanno avuto altro per la testa; bastava modificare l’art. 73 del Testo Unico sugli stupefacenti, un gioco da ragazzini.

“Il nostro disegno di legge – ha detto il ministro dell’Interno, ma forse anche della Giustizia, dell ’Economia ecc.ecc., Salvini, in occasione della Conferenza Stampa alla Camera – prevede il raddoppio delle pene detentive ed economiche per chi spaccia. Il Ddl interviene sulla lieve entità: non esiste modica quantità. Ti becco a spacciare, vai in galera. Salvini dixit.

Se l’individuo non spaccia ma detiene la modica quantità a uso personale? Lo manda in galera lo stesso? Ma certamente. Spiega Matteo Salvini: “Le pene detentive passano da un minimo di tre a un massimo di 6 anni e multe da un minimo di cinquemila a un massimo di trentamila euro”.

Il proibizionismo non ha sempre dato frutti, come la storia ci insegna, ma regna l’ignoranza. Nel dettaglio, l’art. 1 del disegno di legge reca modifiche all’art. 380 del codice di procedura penale, prevedendo che l’arresto obbligatorio in flagranza avvenga per i delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope puniti a norma dell’art. 73 del Testo unico di cui al DPR 9 ottobre 1990, n. 309 e, gravissimo, di fatto, elimina la clausola di salvezza per i delitti di cui al comma 5 del medesimo articolo (ovverosia per le fattispecie di lieve entità). Una canna o 100 canne comportano l’arresto e “la galera”.

Le carceri italiane, sovraffollate e in uno stato di degrado indicibile, non possono reggere l’urto e da qui il boom dell’edilizia pubblica carceraria, molto produttiva, perché i numeri lo dicono chiaramente: in Europa solo i francesi fumano più degl’italiani. La liberalizzazione in Francia supera quella italiana. Si trova infatti cannabis a ogni angolo di strada e, come sappiamo noi varesini, la Guardia di finanza gira coi cani antidroga nei ginnasi e nei licei dove tra un po’ chi non fuma verrà emarginato dal gruppo. Questo per dire che i ragazzi più intraprendenti creano mercati clandestini nelle scuole, licei in testa, dove “i negher “ non hanno ancora accesso. Il mercato libero e clandestino e non controllato in Italia come in Francia è fiorente. Si parla di miliardi di giro d’affari per la criminalità organizzata e no.

Steso un pietoso velo sull’impiego della cannabis terapeutica in Italia, l’uso “ludico” è stato legalizzato (liberalizzato? No, è già liberissimo), legalizzato come alcol e tabacco, caffè e cioccolato, in un gran numero di Paesi civili e avanzati, in Canada, ad esempio, e in 11( undici su cinquanta) Stati degli Usa e presto anche in Svizzera con un THC massimo di 0,6%. Paesi più democratici dell’Uruguay di Pepe Mujida (legalizza per primo la cannabis nel 2013), Canada e Usa; Paesi quindi civilissimi e democratici come  Iran, Malesia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti prevedono pene fino a quella capitale per lo spaccio e l’uso di droghe. In Indonesia e Singapore non sono escluse fustigazione ed ergastolo per piccole quantità,un buon modello per il Capitano Salvini, mentre in Cina sono stati istituiti “campi di lavoro e rieducazione”.

Evviva! Numeri interessanti vengono dallo Stato del Colorado (Usa) dopo oltre quattro anni di entrata in vigore della Legge per la legalizzazione della cannabis anche per scopo ludico. Gli elettori del Colorado saranno chiamati a esprimersi, con le elezioni del Midterm, sulla possibilità di rivedere la Costituzione per l’abolizione di alcune norme sulla schiavitù e lo sfruttamento forzato e lo scriviamo qui per dire che i cittadini dello Stato non paiono simpatizzanti “sinistrorsi” almeno dal 1876 e il Colorado non è la California.

Il consumo di cannabis per uso ludico in Colorado è ed era tra i più alti in Usa. La Legalizzazione ha ridotto e praticamente sconfitto il mercato nero controllato dalla criminalità organizzata. Una statistica riguardante gli incidenti stradali nei primi tre anni di legalizzazione della cannabis ha dimostrato che quelli provocati da alcolismo ed ebbrezza sono 10 (dieci) volte maggiori come numero rispetto a quanti provocati dal fumo di droga leggera.

Lo stato del Colorado conta circa 5,5 milioni di abitanti. Nell’agricoltura e nel terziario i posti di lavoro sono cresciuti di 27000 addetti dopo la legalizzazione, per la coltivazione di circa 230 tonnellate di “ fumo” e la vendita in regime di Monopolio dello Stato. La vendita ha raggiunto un volume d’affari che ha fruttato alle casse dello stato del Colorado circa 4 miliardi di dollari in imposte e tasse in tre anni.

Le stime per l’Italia in termini economici andrebbero oltre quella ricavata da una semplice proporzione fatta sul numero di abitanti del Colorado rispetto al nostro Paese con 300000 addetti, lavoratori in più, regolari, in totale ed qualche miliardo di euro di valore delle vendite annue.

In Colorado la legalizzazione del mercato libero e clandestino avrebbe comunque comportato un aumento di consumatori intorno al 10% anche perché un mercato teoricamente controllato dallo Stato fornisce garanzie sul prodotto soprattutto per quanto riguarda i funghi e le muffe e il contenuto di THC. Ciascuno si faccia la propria opinione, potendo restare informato, guidato però dai dati, dai numeri, sulle evidenze scientifiche.

Se il problema è la salute e siamo razionali, prima della cannabis andrebbe subito proibito l’alcool che è motivo di danni fisici e psichici e soprattutto di omicidi almeno dieci volte superiore. Dopo andrebbe proibito il fumo, quello già legalizzato.

Le leggi sul proibizionismo in Usa nel secolo scorso insegnano la strada, evidentemente scontata, ma non è questo governo che la percorrerà.

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