Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

PASSERELLA OLTRAGGIOSA

ARTURO BORTOLUZZI - 14/05/2021

passerellaNon si oltraggi il paesaggio. No alla passerella di collegamento pedonale tra le isole Borromee.

Questo ho scritto come intestazione nella lettera inviata al Sindaco di Stresa, al Presidente della Regione Piemonte, nonché alla Soprintendenza all’archeologia al paesaggio e alle Belle arti delle Province di Biella, Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e alle più importanti associazioni ambientaliste con sede nel VCO tra cui Italia Nostra, Legambiente e il Fondo Ambiente Italiano.

Aspetto che tutti vogliano attestare la propria posizione, assolutamente negativa che fino ad ora si è sentita troppo poco a mezzo stampa. Qualche critica l’abbiamo letta solo sui social media.

Non ho alcun dubbio che si possa pensare, in un momento di profonda crisi, di promuovere le attività commerciali con ogni mezzo. Però distruggendo la bellezza che ora abbiamo la fortuna di fruire e di vedere sul Lago Maggiore lasceremo a chi verrà dopo di noi la miseria e la sciatteria derivanti da tale intervento.

Sono conscio che per la curiosità molti saranno interessati ad attraversare il Lago a piedi ma credo che l’effetto novità, in poco tempo, sia destinato a sgonfiarsi.

Il Lago maggiore non è adatto al turismo di massa e i comuni devono tutelare le prerogative proprie delle zone che amministrano.

Avremmo Stresa e le Isole Borromee irrimediabilmente tristi e desolate. Realizzare il pontile a Stresa equivale ad infliggere una ferita paesaggistica dividendo in due lo specchio d’acqua antistante. Questa sarebbe la visione che avrebbero tutti i turisti dall’alto guardando il paesaggio. Per avere informazioni ho chiesto, sempre al Sindaco, di sapere cosa avesse scritto alla Soprintendenza competente e se la stessa gli avesse richiesto di mettere in opera accorgimenti precauzionali.

È possibile che quest’ultima abbia taciuto, come ritengo avesse fatto per il Colle San Michele a Laveno Mombello, sul quale, per il contestato silenzio-assenso, sono state costruite abitazioni private?

C’è una domanda che mi è venuta naturale porre: ma come farà la passerella a superare indenni fenomeni atmosferici come forti venti, onde e piene?

Il fascino che rappresentano isole del genere è, secondo me, poterci arrivare in barca.

Avevo apposta fortemente criticato la possibilità di collegare, sul Lago di Varese, l’Isolino Virginia alla terraferma perché ciò le avrebbe fatto perdere le proprie caratteristiche di isola.

Questo lo avevano già capito gli uomini preistorici. L’isola dove abitavano doveva essere completamente separata dalla terraferma per rimanere fieramente difesa. Ora si vuole oltraggiare oltre il paesaggio anche la proprietà privata?

Vorremmo che si potesse agire differentemente?

Sono convinto che il turismo debba essere promosso, ma non così. Ci sono valori, anche costituzionalmente garantiti, che la voglia e la necessità di riscatto, in conseguenza della pandemia da Covid 19, non si possano e non si debbano superare.

Ho chiesto, sempre al Sindaco, se abbia avuto altri consensi provinciali e regionali, dalle autorità di bacino e dalla famiglia Borromeo, proprietaria delle isole. Gli ho scritto che non mi è stato spiegato, ovvero forse non ho capito, come i privati abbiano potuto agire autonomamente senza che lui sapesse nulla. Perché, mi sono domandato, in quel caso non avrebbe reagito? Mi aspetto una chiara risposta sul perché il Comune debba soggiacere avanti un’azione privata.

Il turismo deve essere attirato in un altro modo, non distruggendo i nostri valori, ma invece promuovendoli. Va espletato un lavoro continuo e determinato, incentivando, da parte degli enti istituzionali (finalmente), delle occasioni stabili che possano fortemente attrarre e incentivare turismo consapevole e rispettoso, quello che a lungo termine è più fruttuoso.

Fabio Corno, su Facebook, propone questo: “È arrivato il momento invece di pensare ad una pista ciclabile che possa collegare il lago da una parte con il parco Ticino e dall’altra con la Svizzera e trasformare quest’area nel cuore nevralgico di un sistema di viabilità green europeo”. C’è da considerare inoltre il fatto che la pista ciclabile dovrebbe collegare il Lago Maggiore con le vicine aree protette di Fondotoce e il Parco della Val Grande, quest’ultima la più estesa area verde a sud delle Alpi.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login