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Cultura

TICINO NOIR

CARLO ZANZI - 09/09/2022

fazioliOgni due anni circa l’investigatore privato Elia Contini si fa vivo, scende dai monti di Corvesco (paesino fittizio in Canton Ticino) chiamato a risolvere nuovi casi.

La penna prolifica e creativa di Andrea Fazioli cominciò ad immaginare storie noir con Elia nel 2002, i primi abbozzi di un cammino che, vent’anni dopo, ha portato Contini in diversi luoghi della vicina Svizzera, paesini non sempre reali, molto credibili, fra morti ammazzati e intrighi inestricabili, non per il nostro investigatore.

Ecco allora, dopo (solo per stare agli ultimi titoli) “Gli svizzeri muoiono felici” (2018) e “Il commissario e la badante” (2020), giungere nelle librerie “Le strade oscure”, sempre per l’editore Guanda. Questa volta c’è di mezzo uno stupro, la morte violenta di un uomo inquieto e pacifico (Ernesto Magni), altra morte nei boschi di un politico, violenza nei confronti dello stesso Contini e della sua “ragazza” Francesca, minacce, vite di frontalieri, sospetti di ingerenze della ‘ndrangheta ramo elvetico in appalti, affitti…

Come di consueto Contini affronterà numerosi viaggi in loco, infinite interviste a personaggi, domande, mezze risposte in una ragnatela che lentamente si allarga e stringe sino a soffocare i colpevoli. Qualche avvertenza: se amate i paesaggi assolati non comprate questo romanzo giallo, perché in quel lembo di terra ticinese piove sempre. Inoltre dovete avere buona memoria, perché i protagonisti sono davvero tanti, protagonisti e comprimari che appaiono solo per poche righe ma che hanno la loro importanza, quindi non bisogna dimenticarseli.

Per il resto Fazioli conferma i suoi pregi: una scrittura asciutta, capitoli brevi, citazioni, un narrare semplice e insieme “dotto”. Con due sorprese finali: la soluzione del caso e un futuro nuovo (questo sì solatìo) fra Elia e Francesca. «Contini è un investigatore che sbaglia spesso – dice Fazioli, da noi intervistato – Di indole un po’ malinconica, ama riflettere sui suoi errori camminando in montagna». Non è raro infatti che Elia esca di notte, nei suoi boschi, sperando di incontrare finalmente una volpe rara.

Interessante l’utilizzo nella storia di animali più o meno fantastici, simbolo del mistero che è di ogni uomo, costretto a fare i conti con un’anima nera da tenere a bada. Contini è un insicuro, afflitto da domande senza risposte, domande esistenziali e domande sul caso in questione. E se sul secondo versante qualche risultato lo ottiene, sul primo è più difficile, come sa bene ogni uomo che non fugge al senso del mistero che ci opprime. Fazioli è uno scrittore che, pur nel genere noir, vuole andare al di là, scavare nel vissuto psicologico dei protagonisti, senza dare l’idea che fra buoni e cattivi la differenza sia netta ed evidente.

Andrea Fazioli, classe 1978, ticinese figlio d’arte sul fronte letterario, frequenta Varese almeno dal 1998, quando a vent’anni vinse la prima edizione del Premio Chiara giovani. E se il buongiorno si vede dal mattino, nel suo caso il Premio Chiara junior ha favorito, diciamo rivelato, un talento che sta producendo buoni frutti. A cominciare dal 2008, con “L’uomo senza casa”, i suoi libri hanno ricevuto numerosi consensi, premi e sono tradotti in molte lingue. Vive a Bellinzona e ama la bicicletta. Gestisce il blog andreafazioli.ch/blog.

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