Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Incontri

INSIEME

GUIDO BONOLDI - 17/03/2023

covid-1“Intensive Care Shots” in mostra a Villa Mirabello dal 18 al 29 marzo: una selezione di 38 fotografie all’interno delle 90 scattate durante la prima ondata della pandemia da Covid nella Terapia Intensiva dell’Ospedale di Varese, che dimostrano come “intensiva” fosse anche l’esperienza che in quel luogo medici, infermieri, pazienti e familiari hanno vissuto in quei mesi drammatici.

Scatti di vita reale, segnata dalla sofferenza, dall’impegno, dall’amicizia, dal dolore per la morte e dalla gioia per la guarigione. Scatti che dobbiamo alla geniale intuizione di tre medici anestesisti-rianimatori, Silvio Zerbi, Davide Maraggia ed Alessandro De Martino, che hanno pensato di lasciare attraverso quelle immagini una traccia di una situazione del tutto speciale che stavano vivendo, realizzando così le foto che ora vengono messe a disposizione di tutti coloro che vorranno visitare la mostra. Il Comune di Varese, nella persona del Sindaco Davide Galimberti, ha subito aderito con entusiasmo alla proposta di Silvio Zerbi di realizzare la mostra, per contribuire ad una memoria condivisa di ciò che la pandemia ha rappresentato per la nostra regione e per la nostra città, in particolare in quel primo anno 2020.

Che cosa abbiamo imparato dall’esperienza della pandemia? È il tema che mi è stato affidato come contributo alla presentazione della mostra, sabato 18 marzo alle ore 10 a Palazzo Estense. Si tratta di una domanda importante, pensando anche a quello che Papa Francesco non si è mai stancato di ricordarci: «Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi». In questi ultimi tre anni, segnati dalla pandemia, ci siamo dovuti confrontare con tante novità, che prima non conoscevamo: una infezione virale nuova e per tanti aspetti diversa da quelle già note, il distanziamento, l’uso dei dispositivi di protezione individuale, una campagna vaccinale di entità senza precedenti, lo smart working e la formazione a distanza…Ma più in profondità, quali insegnamenti possiamo trarre per il presente e per il futuro?

covid-2Abbiamo imparato che la salvaguardia della salute è una responsabilità collettiva e vicendevole e che il sistema sanitario non può essere solo una questione di «addetti ai lavori» e di servizi forniti da operatori distaccati ad utenti passivi; abbiamo imparato che tale salvaguardia passa attraverso il rafforzamento dei servizi territoriali, la valorizzazione del volontariato e del terzo settore, l’informazione ed educazione sanitaria.

Abbiamo anche imparato, a nostre spese, che la globalizzazione è un fenomeno irreversibile, che determina la vita di ogni uomo in ogni parte del pianeta e che il pianeta è la nostra casa comune della quale dovremmo avere la massima cura, per noi e soprattutto per le generazioni future. Non possiamo dimenticare come durante il look down nella primavera del 2020 la natura sia rifiorita come non mai; è chiaro che si è trattato di un “terapia d’urto” legata ad una condizione del tutto particolare, ma certamente abbiamo toccato con mano che l’effetto negativo dell’uomo sulla natura non è una invenzione di qualche ecologista.

D’altra parte, abbiamo anche constato come la socialità sia fondamentale per lo sviluppo dei nostri bambini e dei nostri ragazzi, che più di altri hanno sofferto l’isolamento. Per terminare con uno slogan, abbiamo imparato che non vale il “si salvi chi può” perché ci possiamo salvare, per lo meno finché siamo su questa terra, solo insieme.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login