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Artemixia

IL COLLE SPIRITUALE

LUISA NEGRI - 01/02/2024

laibVilla Panza, prezioso luogo d’arte del territorio varesino, sta festeggiando l’anniversario della nascita di Giuseppe Panza (1923) -che della dimora è stato innamorato proprietario- con un ciclo quadriennale espositivo di mostre dal titolo Natura e Forma.

Il tutto era partito lo scorso anno con la rassegna Ex natura e l’inserimento di nuove opere tratte dalla Collezione dello stesso nel circuito espositivo di Biumo Superiore, che ha sede proprio nella storica residenza, bene del Fai.

A colpire della mostra in oggetto Passageway (fino al 25 febbraio) curata da Anna Bernardini, è la sensazione di pace e misticismo che si avverte girando per le sale allestite nelle scuderie da Wolfgang Laib (1950), artista tedesco di fama internazionale.

Se una caratteristica ha la villa, come abbiamo già avuto occasione di scrivere, è il senso di armonia e serenità che vi si respira. Per la collocazione in una straordinaria natura, affacciata sul colle di Biumo Superiore, ma soprattutto per quel cammino che si percorre, in religioso silenzio, tra sala e sala. Se ne sono accorti tutti gli artisti ospiti, tra cui anche grandi esponenti dell’arte internazionale, come Bill Viola, Bob Wilson, Wim Wenders, magnifico regista di Il cielo sopra Berlino e testimone fotografico dello spartiacque drammatico delle Twins nei giorni seguiti al terribile attentato del 2001.

Chi ha visitato le loro mostre non dimentica quei percorsi elevati, così diversi e particolari. Cosi intimi e ispirati a un senso religioso dell’arte e della vita.

Wolfgang Laib, con le sue quattro installazioni, è perfettamente inserito in queste atmosfere fatte di natura, di vento, di colori e delicati profumi. Le stesse che si possono provare girando attorno alla casetta grigia in legno di Wilson, nel grande parco dove soffia il vento e la magia olfattiva delle corolle dei fiori si spande attorno. Le installazioni di semi e di pollini di Laib profumano a loro volta di cera d’api. Ne deriva una sensazione particolare che ci accompagna durante la visita. Quasi una preghiera, un cammino di riflessione verso se stessi. E la considerazione che il minimalismo in arte può avere una rappresentazione simbolica e una significanza esistenziale che disvelano la grandiosità cosmica del più piccolo essere rappresentato in natura.

Di questo percorso vitale inserito nel circuito internazionale Guggenheim è stata artefice e direttore per 18 anni Anna Bernardini, lavorando fianco a fianco al collezionista e poi proseguendo nel solco del cammino tracciato. Che ha impresso poeticità, riflessione, attenzione per qualcuno e qualcosa che non conoscevamo ancora. Ci siamo dovuti fare domande importanti, a volte difficili, per guardarci dentro, a costo di sentirci del tutto impreparati. Ma abbiamo raccolto anche noi, qui, i nostri profumi, le nostre emozioni, i brividi di queste rassegne. Ho parlato con persone semplici, le più aperte e preparate ad avvicinarsi al minimalismo, e ho sentito sensibilità diverse, quelle degli artisti e dei visitatori, sfiorarsi e compenetrarsi. Lezioni di arte e di vita, lezioni di stile e armonia, di umiltà e spiritualità sono infine passate per queste stanze. E non si potrebbe chiedere di più. Se guardando alle grandi tele dei musei internazionali ritroviamo la divina mano dei maestri immortali, davanti al lavoro di questi nostri contemporanei, accolti a lavorare nelle stanze da Giuseppe Panza che li aveva cercati e contattati negli anni per lo più in America, abbiamo ritrovato, e ancora ritroviamo noi stessi.

Laib qui ci parla di onirici viaggi su canoe dorate, di piccole scale arrampicate verso il cielo come preghiere, di una Hessiana ricerca verso l’illuminazione. Dove i materiali sono per lo più poveri, naturali: come il riso e la carta, la cera d’api e i pollini.

E infine ci propone una mistica marcia creativa verso l’uovo cosmico, inizio di ogni cosa secondo la lingua sanscrita.

Grazie a Giuseppe Panza e ai suoi familiari per il loro dono.

E grazie ad Anna Bernardini, che s’accinge a nuove esperienze professionali, per aver contribuito a spalancare la villa al Mondo. E a farla amare per sempre anche dai prudenti varesini.

 
Wolfgang Laib
Passageway
Fino al 25 febbraio 2024
Villa Panza

 

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