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Diario

GLI ANZIANI E IL PAPA

CLAUDIO PASQUALI - 22/06/2012

Un martedì pomeriggio mi trovavo per un consulto alla casa di riposo e, terminata la visita, mi sono intrattenuto con alcuni ospiti autosufficienti a chiacchierare degli eventi più significativi di quei giorni e così mi ha incuriosito sapere quali impressioni avevano avuta dalla diretta televisiva della Messa celebrata dal Papa a Bresso. Ne è venuta questa breve serie d’interviste-testimonianza che propongo all’attenzione di chi legge.

 “Cosa vi ha colpito di più della trasmissione?”

“La folla enorme a perdita d’occhio che assisteva paziente la venuta del Santo Padre, non avrei mai immaginato che si fosse riunita tanta gente, è stata una testimonianza di amore immenso del popolo cristiano al suo Pastore. Inoltre ho visto che la televisione inquadrava il volto di molte giovani famiglie felici con bambini un po’ di tutte le razze, per cui ho pensato che a Bresso fossero raccolte molte famiglie in rappresentanza di tutti i paesi”

“Sono stato sorpreso dalla figura del Papa, mite ed umile, così anziano come noi, ed ancora in grado di affrontare viaggi e giornate intense di incontri. Si percepiva nei primi piani del volto una certa sofferenza e stanchezza, ho notato che non ha sorriso, certamente sarà rattristato ed affaticato da come va questo mondo. Molti di noi guardandolo ed ascoltandolo si sono sentiti rincuorati avendo pressappoco la sua età” .

“E’ stata bella la sua omelia breve ma piena di significati, anche se non sono stato attento a tutta la predica. Mi ha colpito quando ha detto “che la famiglia è chiamata ad essere immagine della Trinità” e poi ha citato la Bibbia “Dio creò l’uomo a sua immagine; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi”. Ha raccomandato che il matrimonio è per la vita intera, e che deve essere fecondo per gli sposi, per i figli e per la società intera, e la Chiesa medesima”.

“Io e mia moglie siamo stati sposati da tanti anni e speriamo di fare presto il sessantesimo di matrimonio e siamo sati commossi quando si è rivolti a noi sposi dicendo che nel matrimonio non ci doniamo qualche cosa ma la vita intera, è proprio vero abbiamo sperimentato la gioia del ricevere e del dare come lui stesso ci ha detto.”

“Io sono stato impressionato dalla scenografia, dai canti, dalla maestosa abside che dominava sullo sfondo, mi sembrava di essere lì presente, la liturgia era stupenda e rendeva bene l’idea della festa grande che si stava vivendo ed il tempo è volato via”.

“Sono stato colpito dalle parole di Benedetto XVI quando ha detto che Dio ha affidato all’uomo la sua creazione perché la custodisca, e lo ha chiamato a collaborare con lui nell’opera creativa perché la trasformi attraverso il lavoro, mentre nell’economia prevale spesso la concezione utilitaristica del proprio utile e profitto e mi sembra che invece ora l’uomo moderno senza Dio la stia in parte distruggendo, creando povertà e degrado ambientale”.

“Nella bella predica mi ha colpito il richiamo alla festa quando il Signore, terminata la creazione, benedisse il settimo giorno e lo consacrò. Ormai anche il comandamento “ricordati di santificare la festa” non lo segue più nessuno. Noi aspettiamo con ansia la festa perché partecipiamo alla Santa Messa e ci vengono a trovare i nostri cari. E poi dalla cucina esce un menù speciale.”

“Il Papa ha un cuore grande, perché ha ricordato che la Chiesa sostiene le sofferenze ed il dolore di chi si è separato.”

 Mi è sembrato di capire dalle loro risposte che è quasi stato meglio partecipare all’evento in tivù. Senza distrazioni, il messaggio della grande manifestazione entrava direttamente nella coscienza di ciascuno, come lo è stato per il sottoscritto, piuttosto che dall’incontro diretto.

Credo che la partecipazione diretta di rappresentanze di famiglie da tutto il mondo, che richiedeva lunghi trasferimenti e per molti di alzarsi alle 4 del mattino sia comunque stata una grande espressione di unità ed un forte messaggio al mondo intero del grande valore della famiglia, sostegno della società civile stessa. Poi ho compreso che gli anziani credenti vivono la fede con una maggior intensità di noi “giovani” e che seguono questi eventi straordinari con maggior partecipazione, forse anche perché sono più distaccati di noi dalle cose terrene e più attenti a quelle celesti.

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