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Storia

ALLEGRIA DI CAMPANE

FERNANDO COVA - 29/03/2013

monsignor Angelo Del Frate

A Pasqua le campane vengono sciolte per festeggiare la Resurrezione. Casualmente ho trovato questa poesia dell’arciprete del Sacro Monte Angelo Del Frate, sono versi semplici che esaltano le campane della nostra zona.

 

- Disîi quel che vorîi, ma i nost campann
Inn propri i pusèe bei de Lombardia!
Che Monza, che Milan, tut vôs de rann
Confront ai noster, pièn de melodia!

 

- Sentii in certi fest denter per l’ann
Quand vann giò tutt insemma in allegria!
Prima quei piscinin, poeû quei mezzann
Poeû ‘l campanon, poeû tucc… e via… e via…

 

- Paren un orghen fâa dal Bernascon! (a)
Paren un côr che canta sta canzon:
“El noster pà Bizzozer l’ha mandâa (b)

 

- Tanti noster sorell in cent paës
Ma nun che semm i capp, semm chi restâa
Perchè tutt i robb bei stann a Vares !

 

- Perchè Vares l’è propri un mazz de fiôr
Bell in tuscoss… e nun ghe femm l’amôr!…”

 (a) fabbricante varesino di organi

(b) antica e celebre fonderia di campane

L’autore monsignor Angelo Del Frate nacque a Sant’Ambrogio nel 1864 e morì al Sacro Monte, ove è sepolto, nel 1954. Studiò a Sant’Ambrogio, a Varese, allievo di Luigi Borri, a Monza e presso il Seminario Teologico di Milano. Venne ordinato sacerdote nel 1889.

Fu coadiutore e poi parroco a Casbeno, dal 1892 al 1908, amatissimo dai ” casbenatt” che difese più volte sia presso i politici sia presso i possidenti della zona. A Casbeno restaurò e ampliò la chiesa e fece costruire l’asilo infantile; fu tra i fondatori della locale cooperativa. Fu poi vicario foraneo a Sesto Calende per otto anni e dal 1916 fino al 1949 fu arciprete del Sacro Monte.

Come uomo di studio scrisse alcuni volumi sul Sacro Monte oltre al simpatico volumetto “Memorie popolari varesine”. Collaborò con “Luce” ove sotto lo pseudonimo di “la Marianna du la val” pubblicò numerose composizioni dialettali.

Fu sincero amico del repubblicano e non credente Speri Della Chiesa: erano accomunati sia dall’amore per la nostra città sia dalla comune passione per la poesia dialettale che esplicitavano in una copiosa corrispondenza in versi.

Un profilo completo di questo benemerito si trova nel volume di Massimo Lodi e Luisa Negri “C’erano una volta, novantuno protagonisti della storia di Varese”, ASK edizioni, Varese, 1989.

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