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Attualità

PARCHEGGIO DISCUSSO ALLA PRIMA CAPPELLA

SERGIO REDAELLI - 10/05/2013

Il bus in piazzale Montanari

È già tutto deciso per il parcheggio alla Prima Cappella? Sono in tanti ad augurarsi di no. L’ultima, autorevole voce contraria al cantiere che dovrebbe partire nel 2014 è di Angela Surace, già sovrintendente del parco archeologico di Castelseprio e catalogatrice dei reperti nella casa-museo di Lodovico Pogliaghi. “Fare parte della lista dei 936 patrimoni mondiali tutelati dall’Unesco è un onore ma comporta anche degli oneri – ha spiegato nel corso di una conferenza tenuta nella sede degli Amici del Sacro Monte –. Bisogna preoccuparsi di non snaturare i luoghi, di mantenere e rispettare l’ambiente circostante e, in caso di cattiva gestione o di colpevole disattenzione, il privilegio di fregiarsi della tutela Unesco si può anche perdere. La difesa dell’ambiente è fondamentale e per questa ragione io sono contraria all’ipotesi di costruire un parcheggio alla Prima Cappella”.

Il progetto del “parcheggio verde” all’imbocco della Via Sacra prevede la costruzione di due piani interrati in origine di 120 posti-auto, poi ridotti a 90, sormontati da un giardino pensile con piante e cespugli, sul curvone che porta alla chiesa dell’Immacolata e all’Arco del Rosario con ingresso e uscita delle auto e dei pedoni in via del Santuario. Per realizzarlo bisogna sbancare 5 mila metri cubi di roccia con la dinamite e fa sorridere la delicatezza con cui ci si preoccupa di salvare l’acero e il pino marittimo soprastanti (i sei platani sul ciglio invece saranno sacrificati). L’opera, approvata il 24 aprile 2012 dalla giunta di Palazzo Estense nell’ambito dell’accordo di programma per valorizzare il Sacro Monte, costerà due milioni 300 mila euro finanziati da Regione (49%), Comune (40%), Provincia (10%) e Parco del Campo dei Fiori (1%).

Il progetto fa storcere il naso a molti varesini. Se gli intasamenti festivi del traffico e le multe alle auto in sosta vietata sono l’argomento forte di chi sostiene l’urgenza di costruire il parcheggio, il partito opposto è convinto che il problema si risolverebbe regolando l’accesso alle auto e irrobustendo i trasporti pubblici (navette e funicolare). Legambiente si chiede: “Perché il Comune non sposta le risorse dal progetto del parcheggio al potenziamento del trasporto pubblico?”. E l’architetto Ovidio Cazzola giudica un errore realizzare il parcheggio sull’ultima curva che porta all’imbocco della Via Sacra: “Creerebbe paurosi ingorghi – osserva –, il parcheggio dev’essere ricavato a Varese e da lì, con i mezzi pubblici, si deve poter salire al Sacro Monte”.

L’ingresso è stretto, uscire ed entrare potrebbe essere difficoltoso. Come faranno i pullman a fare manovra? Piazzale Montanari sembra una soluzione più adatta ad accogliere i veicoli che arrivano carichi di scolaresche e pellegrini. Critico è Fabrizio Mirabelli, capogruppo del Pd in consiglio comunale che suggerisce di realizzare “parcheggi a valle, di potenziare i mezzi pubblici e di finanziarli con un ticket d’accesso per le auto private, tranne quelle dei residenti”. Pollice verso anche all’ipotesi di riattivare il secondo ramo della funicolare: “Insistere sul ripristino della funicolare del Campo dei Fiori sapendo che già il ramo del Sacro Monte è in perdita di 200mila euro l’anno, non è molto sensato”.

Sulla prevista posizione del parcheggio spara a zero anche Sergio Giorgetti che in una lettera alla Prealpina osserva che “il preventivo iniziale di un milione 400mila euro ha subito una revisione dei costi, prima ancora di iniziare, e siamo già arrivati a 2 milioni 300 mila” e suggerisce al Comune di prendere in considerazione “l’acquisizione dell’area dell’ex Pizzeria Prima Cappella, di tremila mq, oggi chiusa, già servita da accessi in entrata e in uscita, su cui insiste un immobile fatiscente di 1500 mq che potrebbe essere demolito per fare posto, appunto, a un parcheggio a raso di cento posti-auto con la possibilità di realizzare servizi igienici attualmente inadeguati e indecorosi per un sito Unesco”.

Intanto, il primo maggio, inizio del mese mariano, molta gente è salita al Sacro Monte e i mezzi pubblici erano fermi. È sufficiente, a giustificarlo, il fatto che fosse la festa dei lavoratori? La gente, si dice, è contraria a usare il mezzo pubblico, ma questo accade quando il servizio non funziona. Gli svizzeri, che sono più propensi a utilizzarlo, quando arrivano al Sacro Monte sono disorientati. Non c’è un cartello che indichi dove lasciare l’auto, dove si può prendere la funicolare. Come sempre è questione di scelte politiche, ma di fronte a tante civili osservazioni di chi ama la città e vuole tramandarne intatta la bellezza ai posteri, ci si domanda se sia giusto che le stanze del potere ne tengano conto, magari con un referendum provinciale che le solleverebbe da scelte impopolari e forse dannose.

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