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Il letto di Procuste

TRA IL RISO E IL PIANTO

LUIGI FASOLINO - 13/09/2013

Qualcuno ha trovato il tempo e la voglia di calcolare che, messe una accanto all’altra, le 600 mila auto di servizio della pubblica amministrazione occuperebbero 1200 campi di calcio regolamentari. Oltre a questo illuminante dettaglio, è il caso di prendere atto che nel 2012 il costo complessivo delle auto blu è arrivato alla bellezza – o meglio all’orrore – di 1,2 miliardi di euro. Il 28 agosto scorso il consiglio dei ministri ha deciso di tagliare il 20 per cento di quella spesa aberrante. Considerando la situazione economica del Paese e la conclamata difficoltà a detassare imposte e balzelli, è impossibile non chiedersi, con una curiosa sensazione di smarrimento, tra il riso e il pianto: perché il 20 per cento? Forse perché superare quella quota avrebbe inopportunamente allarmato la casta, segnalando che la fine è prossima?

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“Inspirazione, espirazione. Tutto qui”, cerca di spiegare Emmanuel Carrère nel suo Limonov (Adelphi ed.). “La difficoltà sta proprio nel fare che sia tutto qui, nel limitarsi a questo. All’inizio ci si dà troppo da fare, si cerca di scacciare i pensieri. Presto ci si rende conto che non è semplice. Allora si resta a guardarli girare in tondo e piano piano gli si va dietro sempre di meno. A poco a poco il respiro rallenta… Si intravede un’isola di pace”.

In effetti, questo tipo di meditazione è di una semplicità disarmante. Le condizioni per praticarla con successo sono due: l’insegnamento di un maestro riconosciuto come tale e l’appartenenza al genere umano, perché solo un essere umano può concentrarsi consapevolmente sul proprio respiro. Sul fatto che la cosa funzioni non ci sono dubbi. Le ricerche e gli esperimenti hanno vinto lo scetticismo basato sui pregiudizi, dimostrando che l’attenzione focalizzata sul presente – cosa c’è di più presente della prodigiosa sequenza “inspirazione, espirazione?” – contribuisce a vincere ansia e stress in modo naturale e armonico. E in più, al contrario dei prodotti farmaceutici, senza pesanti controindicazioni come lo stato confusionale e l’assuefazione.

Qualche tempo fa, dopo avere sperimentato i benefici della meditazione sul respiro, il regista David Linch non faceva altro che parlare di questa tecnica – peraltro millenaria – arrivando al punto di voler convincere i governi a inserirla nei programmi delle scuole elementari. C’è stato chi non ha risparmiato l’ironia, sostenendo che Linch si era rimbambito. Ma ha dovuto ricredersi. I bambini di molte scuole in Canada, Stati Uniti e Nuova Zelanda eseguono regolarmente esercizi di meditazione sul respiro guidati da insegnanti che hanno imparato la tecnica. Qualche anno fa questi insegnanti erano una ventina, oggi sono migliaia. “È diventato virale”, dice una di loro. “Ci sono liste d’attesa. Non ho mai visto niente del genere”.

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La vita è come un giallo d’autore: niente è come sembra.

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