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Ambiente

ISOLINO DA VALORIZZARE

ARTURO BORTOLUZZI - 19/12/2013

I disastri all’Isolino Virginia causati dal forte vento. Ho scritto al sindaco e all’assessore alla Tutela ambientale del Comune di Varese, ma anche al presidente della Regione Lombardia, per far loro presente come abbia appreso di quanto avvenuto all’Isolino nei mesi di novembre e di dicembre. Ho ricevuto notizie anche riguardo al sopralluogo istituzionale, eseguito sull’Isolino nel mese di novembre.

Dopo questo non ho saputo di altri sopralluoghi eseguiti: ma spero ci siano stati.

Nulla, comunque, mi è stato partecipato dalle Istituzioni, come se l’Isolino interessasse solo il palazzo e non invece il terzo settore. Terzo settore che si è dimostrato attento alle sorti e alla valorizzazione dello stesso.

Ho chiesto, il 13 novembre scorso, una informativa sui disastri avvenuti sull’Isolino ma invano. E non ho compreso il motivo per cui a seguito del sopralluogo, si siano lasciate in essere delle situazioni di pericolo e non le si siano messe in sicurezza in modo controllato. Questo a mio parere sarebbe stato quanto meno doveroso. Tanto che il pericolo potenziale è diventato per la violenza delle raffiche, che si sono verificate successivamente, un danno effettivo, più che per le persone, per l’integrità dell’impalcato preistorico e per le preziosità che lo stesso conserva.

Anche di questo ho chiesto ragione. Ho chiesto pure che cosa si intenderà fare da parte del Comune di Varese ora che i crolli sono divenuti una realtà per la asportazione delle alberature cadute.

Piante cadute che già intralciavano l’Isolino in occasione dei Campionati di canottaggio in cui sarebbero potuti e dovuti arrivare numerosi turisti.

Perché, mi sono chiesto, nell’occasione dell’ultima tormenta di vento non si sia emessa una ordinanza perché i turisti non andassero sull’Isolino? Ordinanza che invece era stata emessa precedentemente.

Parlando della valorizzazione dell’Isolino che è Patrimonio della Umanità Unesco ho chiesto di sapere se siano stati assunti provvedimenti di collaborazione con gli altri siti archeologici della provincia di Varese ed anche con i suoi musei archeologici; con i consiglieri ed assessori regionali, con parlamentari e ministri della Repubblica, con sponsor nazionali ed europei.

Abbiamo squadre di tutti i paesi del mondo che vengono ad allenarsi sul lago di Varese.

Possibile che non si possa domandare un contributo per la valorizzazione di questo specchio d’acqua e delle numerose ricchezze del suo contesto?

Se il Comune di Varese – come ipotizzo dalla mancanza di risposte – incontra delle difficoltà a finanziarie e a risolvere i problemi dell’Isolino, nonché a programmare la sua valorizzazione, occorrerebbe cambiare con velocità la strada fino ad ora percorsa.

Gli stessi problemi che ha il Comune di Varese, li hanno anche gli altri Comuni più piccoli nella gestione delle numerose palafitte. Non potrebbe allora tutto questo patrimonio essere ceduto alla Associazione dei Comuni rivieraschi del Lago di Varese? Sarebbe allora una collettività, una squadra a gestire le testimonianze archeologiche del lago e anche i musei archeologici, gli scavi archeologici, l’intero sistema museale.

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