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Lettere

IL PADRE FREUDIANO

- 07/02/2014

Nell’antica Grecia le mamme di Sparta, ai figli che partivano per la guerra, erano solite consegnare lo scudo con un’esortazione del tutto degna dell’Eusebeia, ossia dei riferimenti civici e morali dell’età classica nell’Ellade: «Ritorna con esso o sopra di esso» che era come dire di ritornare vittorioso oppure trasportato sullo scudo perché caduto in difesa della Patria. La signora Antonietta, madre del boss Domenico Cutrì, evaso dopo un conflitto a fuoco fuori il tribunale di Gallarate che è costato la vita all’altro figlio, Antonino, ha anch’essa diretto un’esortazione al figlio che ha iniziato un’altra battaglia contro la legge: «Non devi costituirti. Tuo fratello è stato ucciso per liberarti. Non devi tornare indietro perché altrimenti Nino è morto invano» che è come dire di continuare a sparare e a uccidere pur di rimanere libero. Il presidente della commissione ONU per i diritti dei minori ha lanciato un insolito, violento atto di accusa contro la Chiesa a proposito dei religiosi pedofili ed ha chiesto la loro immediata rimozione da ogni incarico.

Giacché c’era, la ferace presidente ha criticato anche la posizione della Chiesa a proposito dell’omosessualità, della contraccezione e dell’aborto andando, così, a interferire con la stessa essenza della dottrina cattolica e con i convincimenti etici e religiosi di milioni di persone senza averne il benché minimo titolo e/o autorità. A questo punto i nostri lettori si staranno domandando il perché della scelta di mettere insieme l’antica Grecia, la mamma del boss scappato da Gallarate e lo j’accuse dell’ONU contro la Chiesa. Beninteso che non abbiamo nessuna intenzione di giustificare i fatti orrendi avvenuti a danno di molti ragazzi per opera di religiosi deviati, come nessuna intenzione ha la Chiesa di volerli nascondere perché durante il suo breve pontificato Benedetto XVI spretò 400 religiosi accusati di pedofilia e papa Francesco, a dicembre scorso, ha creato addirittura una commissione che indaghi sui casi di abusi sessuali commessi dal clero. Ma per capire che cosa stia succedendo nella società, dove pare si stiano ribaltando tutti i valori sui quali per millenni si è basata la nostra visione etica dell’esistenza, dobbiamo ritornare al triduo Grecia – Boss – Chiesa. L’austera madre spartana che esortava i figli a comportarsi da valorosi in battaglia, in realtà, indicava  loro un nemico preciso ma chi è oggi il “nemico” della signora Antonietta Cutrì, della debordante funzionaria del palazzo di vetro e della società globale? Secondo noi il nemico di tutti loro è quel padre freudiano che Jung, poi, chiamò complesso di Edipo attraverso il quale passa la maturazione e l’identificazione dei figli in rapporto al padre – competitore e al conseguente, inconscio desiderio di volerlo uccidere.

Nel caso della mamma del boss latitante, l’identificazione è evidente anche se abbastanza contorta e insolita: la signora Cutrì, si è rivelata essere la dura della famiglia e, come tale, vuole che il figlio continui a latitare e che magari “uccida” quel padre assente e di poca panza attraverso l’altro grande padre che è lo Stato e il suo potere coercitivo. A rifletterci bene, pure la presidente della Commissione dei diritti dei minori ha inteso uccidere un padre, anche se nel caso  dell’ONU il discorso si fa più complesso. Intanto dobbiamo cogliere un aspetto paradossale: la società delle Nazioni Unite, fin da quando si chiamava Società delle Nazioni, non v’è stata una guerra che sia stata in grado di evitare. In un certo senso, essa esiste soltanto perché esiste la violenza nel mondo e, pertanto, non ha proprio nessun titolo morale per coinvolgere una Chiesa di pace in un giudizio sommario a causa di alcune pur abominevoli devianze che hanno coinvolto soltanto una piccola parte del suo corpo terreno. Per la pace perfino la Comunità Cattolica di Sant’Egidio ha saputo fare meglio dell’ONU! Sono trascorsi, infatti, esattamente ventidue anni da quando, grazie ai buoni uffici di quella Comunità, in un convento di Roma fu firmata la pace tra le diverse fazioni in lotta nel Mozambico ponendo fine a una guerra che durava sin dall’indipendenza dal Portogallo. E allora perché l’ONU ha ricicciato lo scandalo della pedofilia tra il clero proprio adesso che sullo scranno di Pietro siede uno dei papi più netti e innovatori (oltre che pauperista!) della bimillenaria storia della Chiesa?

La risposta, secondo noi, è propria nel pauperismo di papa Francesco: «Oh, come sogno una Chiesa povera e per i poveri!». Nel Palazzo di Vetro, così come nell’UE, impera ormai la dittatura delle insaziabili banche e dei rapaci gruppi industriali che sicuramente mal sopporta il nuovo corso della Chiesa di papa Francesco improntato al ritorno all’etica in tutti i campi della vita, soprattutto in quello economico e finanziario. Per quanto assurdo possa apparire ai più, una Chiesa diffusamente corrotta proprio non impensierirebbe il sistema di potere mondiale che non era preparato a doversi rapportare con un vicario di Cristo in terra che sta rendendo credibili i concetti di solidarietà, semplicità, umiltà, spirito di servizio ed eticità dei sistemi produttivi e del lavoro, concetti assolutamente antitetici alla deriva schiavistica che stanno prendendo le banche e la finanza con la complicità della politica. Per carità, non vogliamo sostenere che sia in atto un complotto internazionale per tappare la bocca al papa sfruttando le devianze di alcuni membri della sua Chiesa (in Italia si chiamò metodo Boffo…) ma è certo che anche il grande padre dell’orbe cattolico deve essere sminuito, come dire freudianamente rimosso, eliminato perché osa scagliarsi a testa bassa contro la “dittatura del sistema globale”. Ed è, perciò, perfino logico che certi attacchi alla Chiesa provengano da organizzazioni fatalmente globaliste come l’ONU e l’UE che rifiutò perfino di statuire le origini cristiane dell’Europa che sono, invece, un incontrovertibile dato storico risalente al Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Ma il padre dell’umanità non è sopprimibile ad usum come un periodo storico perché esso, che non deve identificarsi necessariamente con un’entità religiosa, vive nei suoi riferimenti etici e morali e, dunque, durerà quando il mondo. E per quanto ci riguarda anche oltre.

Vincenzo Ciaraffa

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