Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Editoriale

DIGIUNO

don ERNESTO MANDELLI - 07/03/2014

Daniele Crespi, Il digiuno di San Carlo, Milano S. Maria della Passione

I cristiani credono ancora nel digiuno? A porre questo interrogativo è oggi indubbiamente il confronto obbligato con i Musulmani presenti in mezzo a noi, per i quali il digiuno nel mese lunare del Ramadan è uno dei pilastri della loro fede: in questo mese è prescritto un rigoroso digiuno che obbliga alla astinenza totale dal mangiare, bere, fumare e dai rapporti sessuali dall’alba al tramonto.

Per noi cristiani invece il digiuno è diventata una pratica incompresa, col tempo è stata abbandonata, ha perso di significato e nemmeno più viene presentata e sollecitata. Abbiamo perso la convinzione circa un esercizio importante nella vita ascetica e spirituale, pur sapendo che il digiuno e le tentazioni di Gesù nel deserto per quaranta giorni sono stati un passaggio fondamentale nella sua vita.

Ancora alcuni decenni fa erano una osservanza obbligata il digiuno nei venerdì di quaresima e il magro tutti i venerdì dell’anno. In famiglia il magro era richiesto anche ai ragazzi. Tutto questo esprimeva una dimensione ascetica forte della vita religiosa. Con il passare degli anni, di pari passo con l’affermarsi del benessere economico e di uno stile consumistico della vita, magro e digiuno sono apparse pratiche fuori del tempo e sono state progressivamente abbandonate. Feste e cene periodiche al ristorante alla portata di molti hanno espresso una tendenza nuova, quasi un punto di arrivo, una vita nella quale svago e piaceri hanno assunto uno spazio di rilievo. Si parla evidentemente di tendenza, senza escludere eccezioni e casi particolari. Inoltre è significativo registrare che proprio in questi ultimi decenni i cristiani praticanti sono diventati una minoranza nel contesto italiano ed europeo. Questo fenomeno esigerebbe una analisi a parte, anche se è sotto gli occhi di tutti che l’indebolimento della fede ha coinciso con l’affermarsi di uno stile consumistico della vita.

Per riscoprire e recuperare il valore del digiuno occorre evidentemente guardare all’esempio di Gesù: “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. L’uomo che cerca Dio ha bisogno di una vita spirituale costantemente alimentata dalla Parola di Dio. Nutrito di “solo pane” l’uomo è insidiato e preda della mentalità mondana, degli interessi puramente egoistici (le tentazioni di Satana). Nutrito invece della “Parola di Dio”, l’uomo scopre la sua identità di figlio di Dio, come Gesù, e diventa capace di opporsi alle costanti e insidiose tentazioni della vita: ricerca del denaro, del successo, del potere. A coronamento di questa lotta spirituale, che è costante e ricorrente nella vita, il cristiano arriverà a sperimentare la vera libertà interiore e la pace del cuore, che il Vangelo di Matteo, dopo le tentazioni di Gesù nel deserto, esprime con questa bellissima immagine. “Allora il diavolo lo lasciò ed ecco gli angeli gli si accostarono e lo servivano” (Matteo 4,1-11).

La lotta spirituale ha portato i monaci del deserto del III° secolo a identificare nei dettagli le tendenze ostili al cammino spirituale dell’uomo: superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia. E come insegnava Gesù: “Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” (Matteo 17,21).

San Carlo Borromeo in una sua omelia ricorda l’insegnamento di Sant’Agostino sul digiuno: “Agostino così compendia la dottrina sul digiuno: il digiuno purifica l’anima, eleva la mente, sottomette la carne allo spirito, rende il cuore contrito e umiliato, disperde la nebbia della concupiscenza, estingue gli ardori della libidine, accende la luce della castità”.

Noi uomini d’oggi, soggiogati da una mentalità efficientistica e consumistica, troviamo molta resistenza nell’accettare la pratica del digiuno. Il passo decisivo è comunque quello di mettersi, con determinazione e umiltà, alla sequela di Gesù, ascoltando e facendo tesoro della sua Parola. Buona Quaresima.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login