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Ambiente

VARESE E I CANI

ARTURO BORTOLUZZI - 14/03/2014

Ho letto della pagella di una associazione nazionale piena di insufficienze data al Comune di Varese per la sua gestione dei cani e delle dichiarazioni in proposito rilasciate dall’Assessore alla Tutela ambientale del Comune. “Miglioreremo” ha voluto commentare.

Ho scritto da anni sulla questione del rapporto tra città e animali e sul fatto che Varese dovesse essere un fiore all’occhiello nazionale da questo punto di vista. Posso dire di essere stato ascoltato solo parzialmente.

Un lontano predecessore dell’attuale Assessore, ha voluto istituire due aree cani dietro mia proposta.

Questo è stato un ottimale punto di partenza che mi fatto ben sperare che la questione cani venisse affrontata in modo completo. I segni positivi da parte del Palazzo sono, invece, finiti qui.

Egli non aveva, infatti, accolto, i miei suggerimenti sull’aumento delle aree cani a Varese; sulla loro gestione; sull’informazione della loro presenza ai varesini; sulla pubblicità da eseguirsi entro le aree cani (di produttori di mangimi per animali, di divertimenti per loro, di strumenti per il loro allenamento e per la loro gestione, di medicinali per le loro patologie, eccetera); sul costo da chiedersi ai proprietari degli animali per l’utilizzo delle aree cani conservate ad hoc; sulla sensibilizzazione della polizia municipale in ordine ai comportamenti dei proprietari degli animali domestici e sul suo essere attrezzata come lo sono le polizie urbane dei paesi stranieri (rilevatori del dna); sulla gestione ufficio animali domestici presso il Comune di Varese; sul pagamento di una tassa per i proprietari degli animali, eccetera.

Non mi ha ascoltato il predecessore dell’attuale Assessore ma neppure lui ha voluto ascoltarmi.

L’attuale Assessore mi aveva scritto che avrebbe recuperato le aree cani esistenti e che, anzi, ne avrebbe promosse di nuove.

Sarebbero state ottime iniziative, ma non mi consta che le aree cani fatte per prime a Varese siano state pubblicizzate in una maniera diversa e più efficace che in passato, ovvero, che versino in condizioni diverse da quelle accertate anche ultimamente dalle Guardie ecologiche volontarie di Varese.

Si è fatta una nuova area cani all’interno del parco di villa Mylius. Si è, però, profondamente distanti da quanto andavo chiedendo o, per meglio dire, che stavo implorando di fare.

Quanto realizzato sino ad ora pare si tratti di iniziative a spot. I cani sono in continuo aumento in città. Il Comune di Varese non prende iniziative per poter gestire questa grandissima presenza con responsabilità con iniziative sistemiche, integrate e ordinate.

Leggo della volontà dell’Assessore di realizzare un servizio di ricerca degli animali scomparsi presso il Suo Assessorato.

Questo sarebbe chiaramente un servizio apprezzabile, se, però, fosse a corredo di iniziative bene strutturate.

Noto che molti comuni provinciali si sono riempiti la bocca, realizzando nel proprio territorio di competenza una area cani, che rimane, però, spesso la sola esistente. Grandissimo è in questi casi il battage pubblicitario. In troppi casi queste aree cani vengono non mantenute e col tempo pure dimenticate.

Domando, invece, al Comune di Varese di assumere un comportamento responsabile e di non fare una pluralità di azioni che si dimostrino a consuntivo inconcludenti. Il Comune di Varese è giusto sia un fautore di un nuovo spirito di solidarietà e di responsabilità sociale rivestendo il ruolo non di esecutore di azioni ma di coordinatore.

Avere un animale per un privato non è un obbligo. È un piacere che deve essere vissuto con responsabilità anche impiegando denaro in cambio del quale ricevere servizi ottimali per il proprio beniamino.

Faccia il Comune di Varese, allora, pagare ai proprietari degli animali domestici una tassa assumendosi l’impegno di fornire una pluralità di servizi soddisfacenti. Questi dovranno esaudire le esigenze di un proprietario degli animali domestici, sia, conseguentemente, le aspettative di chi non lo fosse (di non essere impaurito o avere l’uscio di casa imbrattato da fastidiose deiezioni): aree cani in ogni parco pubblico, ufficio animali contenente un’anagrafe aggiornata, un numero di microchip per animale, una indicazione del codice genetico per animale, un decalogo preciso degli obblighi della di pubblica vigilanza che dovrà essere fornita degli strumenti idonei a poter scovare se del caso il proprietario non rispettoso dei diritti altrui, eccetera.

Ho scritto quanto sopra nelle numerose lettere da me, in passato, inviate in Comune di Varese.

Confidando possa cambiare la musica sulla gestione degli animali in tutta l’area varesina (che fino ad ora è stata una monocorde mia glicemia) ho proposto ora all’Assessore di farsi promotore di un’iniziativa presso tutti i comuni dell’area varesina perché gli stessi adottino uno stesso metro di azione per far dimorare gli animali domestici presso di loro, nonché per la gestione di servizi comuni.

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