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Cultura

UNA VARESE DEL DESIGN

ARTURO BORTOLUZZI - 23/05/2014

Una realizzazione di Morandini a Varese

Ho letto sulla Provincia di Varese del progetto aperto agli allievi del Liceo Scientifico e a quelli del Liceo Artistico dal titolo “Fuoriclasse: uscire dalla scuola e immaginare i giardini”.

Tutto è nato da un’idea di Fimgroup per definire un intervento estetico su un’immobile di proprietà della detta società. Gli studenti dei due licei sono stati chiamati, a questo fine, all’inizio dell’anno scolastico.

Il cantiere delle idee si è aperto a pochi passi tra le due scuole superiori presenti a Masnago e in un immobile dello stesso rione sono stati esposti i 23 modelli realizzati dagli studenti e che hanno partecipato ad un concorso

Fimgroup ha stanziato un premio di 6000 euro suddivisi tra i due licei, per aiutarne la crescita al servizio delle giovani generazioni. Dei due progetti vincitori, uno verrà realizzato su entrambi i camini che sono due opere imponenti di  5 metri di base e di 4 di altezza. Il tutto per far vincere il miglior progetto green e quello più essenziale.

Questa iniziativa sarebbe da ripetersi e da allargarsi a tutta la città coinvolgendo anche le università presenti in Cantone Ticino. Università che hanno fornito stimoli per l’allora redigendo PGT di Varese.

Ogni anno a Varese si ripete a Villa Ponti l’esposizione dell’artigianato locale e in questa ci sono artigiani del mobile.  Nell’alta provincia di Varese hanno sede poi industrie e aziende del mobile.Ogni anno si ripete inoltre a Milano la fiera del mobile con eco sulla stampa nazionale. Molti sono i varesini che frequentano Villa Ponti, in occasione della mostra sull’artigianato locale, segno dell’interesse degli abitanti dell’area varesina per queste espressioni artistiche.

I varesini hanno comunque sempre dimostrato interesse verso l’opera dei designer locali partecipando alle mostre realizzate dal Comune ovvero da privati. Varese quand’è stimolata opportunamente si dimostra essere non la sonnecchiosa città che viene solitamente dipinta. Una città di cui abbiamo sentito parlare soltanto in occasione della ‘ Notte bianca’.

Quanto sopra mi ha portato a proporre all’Assessore alla Cultura del Comune di promuovere una Varese diversa, vitale, colta, dinamica, fantasiosa e internazionale, con un’azione di coinvolgimento dei diversi attori locali, designer, siano questi titolari di aziende più o meno grandi. Di costoro si potrebbero esporre le opere periodicamente in alcune piazze o strade del centro di Varese dove possano essere esaltati per esempio sedie, divani, tavoli, librerie e lampade.

Gli onori di casa potrebbe farli un’artista e designer varesino, riconosciuto a livello internazionale, quale è Marcello Morandini. Immagino che se stimolate dalla sua persona le varie aziende interessate presterebbero alcuni prodotti e si potrebbe programmare una sorta di ‘rotazione’ in modo che gli stessi arredi possano interessare vari luoghi della città.

Si tratterebbe di un progetto praticamente a costo zero. Basterebbe un po’ di buona volontà ed un minimo di coordinamento. L’associazione Artigiani potrebbe poi svolgere la sua parte.

Potrebbero anche coinvolgersi industriali milanesi. Per poter verificare la fattibilità della manifestazione si potrebbe invitare a sedersi sullo stesso tavolo Marcello Morandini, il Presidente degli Artigiani e il Presidente della Camera di commercio. Ma non sarebbe meglio mettere insieme più Comuni e organizzare l’evento più in grande?  Penso di sì.

 

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