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Opinioni

PGT, L’OCCASIONE DI COINVOLGERE TUTTI

DANIELE ZANZI - 07/01/2012

Varese in una foto aerea

Buon anno a tutti! Anche ai nostri Amministratori, con l’augurio che finalmente riescano a dare alla luce nel nuovo anno il Piano del Governo del Territorio (PGT) cittadino; e con la speranza, che dopo tanto penare, la montagna non partorisca un topolino.

Ormai da quasi due anni stanno lavorando, nel chiuso delle stanze del Palazzo, per dare vita al nuovo strumento urbanistico che dovrà regolare lo sviluppo di Varese nei prossimi decenni. Il vecchio Piano Regolatore della città se ne va dunque in pensione.

Approvato nel lontano 1995, e messo a punto da urbanisti di Bologna, si sta dimostrando uno strumento logoro e obsoleto, infarcito di contraddizioni e certamente non pensato a misura di Varese, Città Giardino. Il vecchio PRG ha permesso di privilegiare l’edificabilità sul vincolo e ha palesemente mostrato il limite di non avere obbiettivi mirati a conservare e potenziare le caratteristiche ambientali di Varese. È dunque tempo di cambiare, di adeguarsi alle esigenze mutate della società, di elaborare un piano di governo del territorio – e già la definizione dovrebbe essere garanzia di un ampliamento di vedute – e non più un semplice piano regolatore. Certo è che questo nuovo strumento urbanistico – anche qui elaborato da una società non di Varese (e perché mai?) – ancora prima di nascere e di essere valutato, sta mettendo in crisi l’ attuale maggioranza di Palazzo Estense.

È una guerra all’ultimo coltello all’interno della coalizione che regge le sorti della città. Da una parte si accusa l’assessore all’Urbanistica, Fabio Binelli, di immobilismo e incompetenza – critiche a mio giudizio in buona parte ingiuste e non appropriate – e dall’altra (Lega) si rimanda tutto al mittente (PDL) con accuse di volere la distruzione delle peculiarità del territorio varesino. Il tutto, si badi bene, ancor prima di conoscere i contenuti del piano, quasi a sancire una guerra preventiva per indirizzare in una direzione o nell’altra i contenuti programmatici dello studio.

Indubbiamente la carne al fuoco è tanta, gli interessi economici notevolissimi; e, come spesso accade in questi casi, c’è il rischio che, per far prevalere una tesi o l’altra, si spari a zero, si sollevino polveroni e polemiche strumentali al solo fine di far saltare i nervi ad una delle parti in gioco. Sicuramente l’approvazione o meno nel 2012 del nuovo PGT sarà il banco di prova per verificare la tenuta dell’attuale maggioranza che ha già al suo interno contraddizioni difficili da sanare. E i primi segnali di una traumatica rottura sono evidenti.

Ogni giorno, ormai da più anni, nella mia qualità di Presidente della Commissione del Paesaggio del Comune di Varese, tocco con mano gli interessi economici dietro un piano urbanistico o edilizio. So che il profitto e l’edificabilità a tutti i costi vogliono prevalere sempre sul rispetto dell’ambiente e del territorio; troppe volte le linee guida di gestione urbanistica del territorio si annacquano di fronte alle volumetrie o alle esigenze di lobbies e di potentati locali o regionali. Troppe volte il parere di tutela e salvaguardia espresso dalla Commissione che presiedo non è stato considerato ed è stato scavalcato, sacrificato nel nome dell’onere d’urbanizzazione o del presunto – che tale non è – bene cittadino.

Mi chiedo cosa possa accadere ora, quando si andrà ad enunciare le linee guida di sviluppo del territorio. Si terrà conto della caratteristica principe di Varese che è quella di un tessuto urbano immerso nel verde e nei giardini? Si vorranno preservare spazi verdi, boschi, incolti all’interno della città così da salvaguardare le biodiversità? Che indirizzo si vorrà dare alla mobilità, al piano parcheggi? Si vorrà continuare a privilegiare i parcheggi nel cuore della città, ad anteporre le auto alla sanità dell’aria che respiriamo? Si vorrà continuamente andare a sottrarre nuovo terreno per costruire, anziché riqualificare, magari demolendo e ricostruendo, il dismesso e il fatiscente di cui Varese abbonda?

Si vorrà, prima di prendere decisioni blindate, coinvolgere e sentire il parere dei varesini sull’argomento? Vorrei incoraggiare l’Assessore Binelli, persona a modo e ragionevole, a confrontarsi con tutti, ad aprire le porte ad un dibattito costruttivo. Varese è ricca di menti pensanti, di eccellenze che vogliono il bene disinteressato della propria città. Forza, coinvolgiamoli, al di là e al di sopra delle fazioni e del profitto. E’ questo l’auspicio che faccio alla mia città per il nuovo anno.

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