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Attualità

LINGUA DEI SEGNI

LUISA OPRANDI - 24/10/2014

lisQuando la scuola incrocia la vita e la porta dentro la quotidianità didattica ed educativa, si crea un pezzetto di mondo migliore. Accade in una classe seconda della scuola media di Cunardo, dove la presenza di Amine, un simpatico e giovanissimo studente sordo, ha attivato fin dallo scorso anno un progetto di eccellenza.

Tutti infatti, compagni e insegnanti, hanno progressivamente familiarizzato ed imparato le strutture fondamentali a livello lessicale, morfologico e sintattico della lingua dei segni italiana. Parlare con le mani è quindi ora spontaneo e naturale, così come lo è effettuare giochi di gruppo e inviarsi messaggi. Tutto ciò è stato possibile grazie alla disponibilità e alla collaborazione di docenti di sostegno, di classe, esperti esterni di LIS e alla educatrice comunale.

Il progetto, entrato nella normalità della vita a scuola, è stato anche argomento di un bellissimo cortometraggio, premiato lo scorso anno nella rassegna dei Cortisonici e attualmente costituisce un percorso di eccellenza didattica. Infatti, oltre alla lingue sonore italiana e straniere, in 2B si parla anche la lingua visiva, per la quale è previsto anche quest’anno un percorso di approfondimento e di acquisizione di competenze, che potrebbe essere concluso alla fine del triennio anche con una certificazione che sarà bagaglio personale di Amine e dei suoi compagni. L’integrazione sperimentata tra le mura di una classe diventa quindi patrimonio di valori e competenze che questi giovani alunni porteranno con sé nella vita adulta.

Io stessa, da poco più di un mese chiamata a dirigere l’Istituto comprensivo di Cunardo, sono stata da subito coinvolta con grande naturalezza nella conversazione con i segni: assolutamente inesperta sono stata guidata da Amine e dagli altri i studenti proprio perché la LIS è una lingua parlata nella scuola cunardese. Saranno poi questi stessi alunni a portare all’esterno, nella comunità civile, le competenze acquisite e già è in progetto un percorso di insegnamento rivolto all’esterno: il sindaco, i referenti istituzionali, i commercianti, i cittadini che lo vorranno diventeranno infatti “studenti” di Amine e dei suoi compagni. Le pari opportunità infatti sono un caposaldo del progetto degli istituti scolastici: uguali possibilità di successo formativo, di esperienza didattica e relazionale sono garantite senza esclusione alcuna. In quest’ottica ciò che pare un limite, un ostacolo diviene una risorsa, una opportunità, una occasione in più per mettere in gioco entusiasmo e potenzialità.

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