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Lettere

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE

- 03/02/2015

Sergio Mattarella ha giurato davanti al Parlamento, l’Italia ha il suo nuovo Presidente della Repubblica. Applausi scroscianti e prolungati, con i parlamentari spesso in piedi in segno di riconoscenza, hanno accompagnato  le note di un discorso asciutto, mai retorico, assolutamente carico di sensibilità sociale, con una notevole carica di amore per il paese e per tutte le sue istituzioni, nessuna esclusa. E’ in questa forma lapidaria e significativa che il nuovo capo dello Stato ha posato le pietre della rinascita di una nazione in attesa di ritrovare quei valori che l’hanno accompagnata nei momenti più belli del suo cammino verso l’emancipazione.

Qualcuno l’ha definito un discorso ecumenico, perfettamente in sintonia con le speranze di un papa, Francesco, arrivato da lontano per rimettere ordine nel cuore e nelle attese del mondo cristiano. Certo un vago accento democristiano è emerso da quella tranquillità di valori che il Presidente ha saputo ricollocare con umiltà e sicurezza nel cuore degl’italiani. Gli applausi dei parlamentari sono stati il segno di un’attesa che da molto tempo frulla nella mente e nel cuore di un popolo stanco di corruzione, soprusi, prevaricazioni, proiettato anima e corpo verso il cuore di una rinascita per troppo tempo evocata e mai riconosciuta. Applausi significativi dunque, che hanno messo a tacere gli intrighi di una politica che in molti casi ha perso il senso della misura, la capacità di capire quando termina il gioco e quando inizia l’impegno vero, quello che tutti attendono per una svolta nella vita individuale e in quella collettiva.

Significative le parole di Mattarella ai suoi concittadini, a quelli che subiscono la violenza di una crisi che ha ampliato a dismisura la capacità penetrativa del male, impersonato dai corrotti, dai mafiosi, da tutti coloro che speculano sulla povertà e sulla speranza per coronare i loro profitti. Parole importanti quelle del presidente rivolte ai giovani, alle donne, agli ammalati, ai disabili e a quelle coppie che non possono rafforzare la propria famiglia per la mancanza di un lavoro. Frasi brevi cariche di significato, hanno riportato alla luce un popolo che vuole uscire dalla mediocrità, che sa di avere le carte in regola per offrire valori a chi li sta cercando, a chi senza famiglia e senza patria percorre le vie del mondo per trovare accoglienza, a chi vuole impostare seriamente famiglie che sappiano guardare al futuro con la gioia di una conquista per la vita. Frasi da cui si evince un taglio popolare che ha radici lontane nel tempo, quando la parola era il viatico di una nuova speranza e la compostezza un’ eleganza di stile da offrire, quando la gente si fidava della democrazia che incontrava nelle vie, nelle piazze, nella voglia di essere migliori. E’ così che il Presidente ha iniziato il suo corso fuori dalla retorica di regime, è così che gl’italiani sono di nuovo dentro il paese, con la certezza che qualcosa di diverso sta per succedere, qualcosa che può veramente cambiare il corso della storia, senza dimenticare il passato.

 

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