Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Cultura

VILLA PANZA LASCIATA A SÉ

ARTURO BORTOLUZZI - 13/02/2015

villa panzaA proposito della mostra fotografica di Wim Wenders ‘America’, che ora è aperta al pubblico presso Villa Panza di Varese, dove tre settimane fa i vigili Urbani di Varese hanno elevato un numero cospicuo di contravvenzioni per divieto di sosta, ho scritto al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del Comune, ma anche al Presidente della Provincia e al Presidente della Camera di Commercio, per far presente la mia costernazione e il mio dispiacere per quanto avvenuto. Si è messa a nudo, in quest’occasione, la difficoltà comunale a Varese di gestire l’afflusso in città delle persone interessate.

Vorrei che sia ben chiaro come a me non interessi il fatto specifico e, sicuramente contingente, delle contravvenzioni ma, invece, l’ assoluta mancanza in Comune di Varese di un’organizzazione reticolare e aperta tra questo museo di arte contemporanea americana e la città.

Costruire un modello di rete, per l’appunto o più precisamente, lo intenderei come attivazione di canali di connessione e di coordinamento nell’ambito di una strategia globale di intervento turistico in cui vengono presi in considerazione il maggior numero possibile di relazioni e di legami: Villa Panza di Varese con la città (rapporti quindi con bar, ristoranti, alberghi, istituzioni private, ecc.) e con i mezzi di trasporto, Villa Panza di Varese con i musei pubblici di Varese, Villa Panza di Varese con il territorio, queste relazioni territoriali con un contesto ancora più ampio, europeo ed anche mondiale.

Si potrebbe quasi parlare di un approccio ecologico, in quanto verrebbero presi in considerazione il maggior numero possibile di relazioni e legami.

C’è stato un impatto mediatico della mostra così elevato, che sarebbe stato quanto meno razionale che chi aveva il compito di gestire la città, si aspettasse che ci fosse una grande quantità di pubblico e quindi che attrezzasse Varese per poter ospitare degnamente i suoi visitatori. Non parlo solo della settimana dall’inaugurazione dell’esposizione. Magari si sarebbe potuto correre ai ripari in ritardo. Invece no. Non mi sarei atteso che venissero (come non vorrei che lo fossero) spesi particolari soldi: mi sarei aspettato (e mi aspetto), almeno, una maggiore iniziativa politica.

Varese si è dimostrata soltanto capace di elevare contravvenzioni. Sono contrario a questo modo di fare turismo. Facendo così, si perviene solo ad un suo necessario affievolimento. Agire così è controproducente anche per gli interessi comunali. Come varesino mi aspetto che quanto venga fatto a Villa Panza porti, infatti, pubblico ai musei comunali e viceversa.

Sia chiaro: era giusto che i cittadini chiamassero i vigili se c’erano delle auto che creavano fastidi. Era, invece, sbagliato che gli ospiti non avessero trovato una ordinata e adeguata situazione di accoglienza.

Perché per la mostra inaugurale di Villa Panza (Segantini) il Comune di Varese si era mosso in anticipo e per quelle seguenti e per questa, invece, no?

La frequentazione turistica di Varese è un privilegio per tutti. Il Comune deve trovarsi pronto ad accogliere, soprattutto nell’interesse proprio e dei suoi cittadini che svolgono attività economiche.

Quando si è aperta al pubblico Villa Panza, era stata istituita una commissione da parte della Giunta municipale proprio per riuscire a soddisfare tutte le possibili necessità degli ospiti della Villa. Correlativamente la Commissione avrebbe anche dovuto orientare questo pubblico a favore degli interessi della città. Andavano, infatti, costruite e fatte costruire plurime iniziative per poter soddisfare le esigenze degli operatori di Varese grazie a questa moltitudine di turisti interessati. La Commissione avrebbe dovuto, così, affrontare i molteplici problemi viabilistici, guardare ad una relazione tra i musei civici del Comune e Villa Panza, intrattenere rapporti con la Villa Ponti (che, di proprietà della Camera di Commercio, ha adeguati spazi di parcheggio), nonché intessere relazioni con i sistemi di ospitalità cittadini ed anche con i Comuni limitrofi. Detta Commissione che ritengo fosse e sia importante nonché doverosa per poter perseguire gli interessi del Comune di Varese, si è riunita troppo poco. Ha forse pestato i piedi di qualcuno?

Avevo posto questa domanda come Presidente di Amici della Terra Varese in una con il Presidente dell’Associazione dei residenti a Biumo Superiore Giuseppe Bertini già il 28 gennaio 2000, ma non mi è stata data una risposta. Risposta che, invece, i fatti di adesso, proprio, pretenderebbero.

Ho rifatto questa stessa domanda alle persone cui ho scritto, anche per conoscenza. Non è tempo di rispolverare questa Commissione?

Alla lettera inviata ha risposto subito, cortesemente, il Presidente della Camera di Commercio dimostrando disponibilità a affrontare e risolvere i problemi evidenziati costruttivamente. Da parte delle pubbliche, istituzioni, non ho avuto, invece, alcun cenno di riscontro.

Quanto si potrebbe fare per la Villa di Giuseppe Panza, varrebbe anche per altre presenze cittadine e provinciali: ad esempio la Scuola Europea il Centro Comune di Ricerche della Commissione Europea o JRC, eccetera. Attendo che, per incominciare, venga data attuazione alla citata delibera di Giunta del Comune di Varese (per la Commissione) che giace inevasa inspiegabilmente.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login