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Attualità

SACRO MONTE, LA VIA DELL’EXPO

OVIDIO CAZZOLA - 19/02/2015

Vecchi e nuovi tracciati di accesso a Santa Maria del Monte (da www.varesefunicolari.org)

Vecchi e nuovi tracciati di accesso a Santa Maria del Monte (da www.varesefunicolari.org)

Un secolo fa Varese era amata da molti. La bellezza delle sue vedute, dei suoi laghi e delle sue montagne, l’intelligenza e l’iniziativa per l’accoglienza turistica nei suoi grandi alberghi la facevano desiderare dall’aristocrazia internazionale e dalla nuova borghesia.

La sua decadenza dopo la seconda guerra mondiale, il privilegio accordato alla speculazione edilizia, la trascuratezza per i lasciti della sua storia e per la loro offerta che permaneva delicata e silenziosa ha favorito dimenticanze ed errori.

È evidente che parlando di Varese parliamo del suo contesto territoriale e paesistico che non è frazionabile secondo le competenze amministrative dei suoi numerosi Comuni. Il Comune di Varese comprende nel suo ambito una delle presenze riconosciute anche a livello internazionale in sede Unesco: Santa Maria del Monte. Negli anni scorsi si è considerata con insufficiente attenzione e coerenza di proposte e realizzazioni il problema della sua accessibilità.

Ai primi anni del Novecento venivano realizzate la tramvia dalla Prima Cappella al fondo valle del Vellone e la funicolare, collegando finalmente Santa Maria con il capoluogo, seguivano nell’ultimo dopoguerra le scelte della sua soppressione e l’affidamento per la salita agli autobus urbani. Poi il ripristino disorganico della funicolare che oggi si vorrebbe sospendere per la sua consistente passività.

L’Amministrazione comunale vorrebbe offrire la nostra bellezza ai visitatori dell’Expo considerata avvenimento irripetibile da non perdere. Ma non vengono proposte iniziative di rilievo al riguardo.

Può ancora la nostra storia offrire occasione di ammirazione e di riflessione? I nostri gioielli presenti sulla nostra amata montagna possono essere ancora offerti nei prossimi mesi? In vista diretta, panoramica della non lontana area milanese e dell’esposizione che si aprirà nel maggio prossimo?

Il grave problema da affrontare è però quello dell’accessibilità al monte. Oggi assolutamente inaccettabile per la congestione veicolare privata senza regole e contenimento, per uno scomodo e non attraente servizio autobus. Incredibilmente manca tuttora uno studio organico di accessibilità a Santa Maria e al Campo dei Fiori dove svetta abbandonato l’Hotel inaugurato nel 1913.

Sarebbe necessario un soprassalto di iniziativa anche se dell’ultima ora per testimoniare la possibile capacità nostra di fissare alcune regole accettabili. Sostengo da anni la necessità che si pongano in attività quadri elettronici di orientamento per la salita, localizzandoli in luoghi opportuni, in numero adeguato che informino circa la possibilità limitata di salita veicolare in vetta.

Va definita la ricettività massima veicolare alla Prima Cappella e in corrispondenza di piazzale Pogliaghi. La segnalazione elettronica dovrebbe ad ogni salita veicolare indicare la residua possibilità di parcheggio. E indirizzare verso parcheggi urbani al termine della disponibilità.

Devono essere considerate due provenienze veicolari che abbiano programmato la salita in particolare a Santa Maria: in provenienza dall’autostrada; o dal territorio varesino. Per chi viene dall’autostrada, il percorso va guidato attraverso il centro città fino allo Stadio dove può essere segnalata la disponibilità a proseguire verso Santa Maria o l’indicazione di parcheggiare in luogo negli spazi disponibili. Per i varesini, i percorsi di avvicinamento alla salita sono certo diversi, ma possono essere alla loro convergenza informati dai quadri elettronici disposti. In concreto occorre considerare i percorsi principali che portano verso la salita. Per viale Aguggiari, per via Manin presso lo Stadio e il Palazzetto dello Sport.

E installare i quadri elettronici nella posizione delle ‘rotonde’ dove è possibile decidere la ricerca di parcheggio urbano e l’utilizzo dell’autobus di servizio pubblico. Il servizio pubblico deve essere riconsiderato per frequenza e qualità.

La funicolare va valorizzata come una salita particolare e interessante che offre con delicatezza l’accesso a Santa Maria e la bellezza del paesaggio. Possiamo fare qualcosa nella direzione proposta o altra più adeguata per il prossimo mese di maggio? Non rimaniamo ancora una volta inerti, senza avviare un percorso di valorizzazione e progetto che la città attende.

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