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Garibalderie

UNA PISCINA TRA I PERI

ROBERTO GERVASINI - 27/03/2015

IMG_5797I varesini non si son fatti cogliere impreparati: la notizia di una nuova sistemazione della Piazza del Campo a Siena così come quella del Campo dei Miracoli a Pisa, notizia riportata dal Vernacoliere, non ha sorpreso nessuno. Infatti i lavori di sistemazione di Piazza Monte Grappa a Varese erano stati programmati molto tempo prima, non senza rivoluzionarie soluzioni; prima tra queste la messa in posa di un enorme cassone di circa tredici metri di lunghezza per quattro di larghezza, alto tre metri, per i servizi igienici, sistemato in modo finalmente visibile davanti all’ingresso principale della Camera di Commercio. Bisogna avere coraggio anche per gli impellenti bisogni e poi la popolazione invecchia, i bisogni aumentano. L’amministrazione si è dimostrata attenta ai bisogni.

A Siena, costretti a programmi minimi da odiosi vincoli della Sovrintendenza della Regione Toscana, si son limitati alla messa a dimora, in Piazza del Campo, di milllequattrocentocinquantasei banani di plastica alti quattro metri, multicolori, disposti a raggiera, a significare un legame ideale tra la repubblica senese coi i suoi storici banchieri e l’attuale, quella appunto delle banane.

A Pisa han trovato soluzioni più economiche e condivise. Nel Campo dei Miracoli, la giunta, progressista già dalla caduta dell’Impero romano, garantita da una normativa europea in materia, ha deliberato di far seminare, al posto dell’erba, canapa indiana. Era facile prevedere che i “miracoli” si sarebbero moltiplicati subito, come avvenuto, e se a Pisa ci si può fare una canna sotto la torre pendente che è, se vogliamo, il più famoso monumento al mondo dedicato ad un “Cannone di Marijuana”, a Varese, primi in Italia, in Piazza Monte Grappa ci si potranno fare “le pere”. Sono stati messi a dimora in Piazza Monte Grappa peri di qualità, come ha constatato anche il direttore dell’Agenzia “Ciociaria of Turism” di Frosinone, Serse Tacchini, ex presidente della storica società dei canottieri, “ Frosinone libera”, venuto appositamente a Varese per la partita di calcio con i biancorossi, in una lunga serie di interviste a quotidiani locali. Par di capire che lo stesso vorrebbe copiare questa originale idea, un bosco di peri con annesso anche un prato dove pascolare le pecore, voce importante dell’economia locale, paragonabile alle nostre caprette del luinese ma anche a quelle che pascolano tra Venegono Inferiore e Turate.

Auguri anche a lui.

In Piazza Monte Grappa hanno simbolicamente piantumato alberi autoctoni, forse padani, peri che in una storica piazza “ fascista”, di innegabile dignità, c’entrano come i cavoli. Cavoli che verranno infatti sistemati nell’aiuola al centro della piazza appena l’ex assessore Clerici (conosciuto in FB come “Accetta Nera” ), provvederà all’abbattimento dell’abete, che forse è un pino, già malato fin dalla nascita, come i cedri in Piazza della Repubblica.

Insomma, bosini, facciamoci i complimenti, siamo avanti. Siamo avanti con le pere!

Pare esista una delibera comunale secondo la quale, in centro Varese, per ogni albero abbattuto si metterebbero a dimora dieci peri. I primi verrebbero posizionati nell’aiuola di Corso Europa per nascondere una gigantesca mano aperta, di color rosso semaforo, che pare voglia disperatamente fermare le frotte di turisti in ingresso a Varese e pure quelli che, in senso inverso di marcia, tentano di scappare. Tutta Varese ne parla. Sarebbe tuttavia augurabile che l’amministrazione civica posizionasse subito, sui bordi dell’aiuola, almeno una targa, anche due, che ci illumini sull’autore del manufatto.

Dopo aver letto delle tante proposte e progetti, chi scrive rimane fermo e convinto della bontà delle soluzioni già dallo stesso elaborate in tempi ormai lontani per rendere Piazza Monte Grappa funzionale a nuove istanze, anche alle vecchie, ma non certamente obsolete, cancellando la più evidente traccia di presenza architettonica di pregio del periodo fascista, fuori luogo in una società convintamente democratica e liberale. Oggi la cosa che più sta a cuore ai varesini tutti, rimane e rimarrà la salvaguardia delle nostre solide tradizioni analfabetico popolari e democratiche, ci mancherebbe, fondate e cresciute sui valori dell’ignoranza generalizzata e il luogo comune. Si demolisca.

Veniamo al progetto architettonico. Dunque, i peri: rimangano lì dove son stati piantumati oggi, rimangano così, nei secoli dei secoli, a perenne ricordo di questo entusiasmante ultimo ventennio di Governo della Città de Varés. Di più: non è accettabile, dopo settant’anni dalla fine della guerra con la sconfitta del fascismo, che ancora ci siano in città torri littorie; bastano e avanzano quelle dei ripetitori delle Tv, o del santo cellulare, da piazza del Battistero (antennone orrendo ed inutilizzato) al Campo dei Fiori. L’ISIS fa da esempio. Cancellare e stravolgere il passato serve per non doversi vergognare del presente.

Nunc da Varés siamo circondati da acque di lago e da torrenti: l’acqua è la nostra vita; il progetto prevede che si allarghi bene la fontana al centro della piazza Monte Grappa fino ad una discreta dimensione di cento metri in lunghezza e trenta di larghezza. Si tronchi, capitozzi, la torre littoria, a metà circa, in modo da poter piazzare due trampolini. Si copra la piazza con plexiglas verde padania, ma un po’ smunto.

Insomma, è chiaro, ci vuole una bella piscina, olimpica, con tanto di trampolini per gare di tuffi dalla torre littoria, come faceva “ lui”, per la gioia di grandi e piccini che a frotte arrivano da tutta Europa, Russia compresa. Belle aiuole ornate e contornate di peri di qualità, rigorosamente autoctoni, padani, continuerebbero a fare bella mostra di sé nel nuovo assetto di Piazza Monte Grappa.

I costi? Oggi bisogna fare attenzione ai costi. Anche la Camera di Commercio in tandem con l’Agenzia del Turismo potrebbe contribuire alla spesa, magari associati al Varese Calcio, sicuramente con Varese per l’Italia 26 maggio 1859, ed anche con mia sorella, arricchita come tenutaria di case di appuntamento proprio in Piazza Monte Grappa, incassi in nero, ovvio, se non altro perché fa “pendant” con la piazza stessa, fascista. C’è poi sempre il Maroni a Milano che garantisce la copertura totale dei costi con una dichiarazione alla stampa.

È una proposta, questa della piscina di Piazza Monte Grappa munita perfino di trampolini, non solo funzionale ma perfino logica. Purtroppo non è tempo di scelte ragionate e ragionevoli, ammettiamolo pure; basta osservare quali misere iniziative vengono proposte per attirare turisti in visita ad Expo: sagre di formaggelle (con le pere, ma solo in Piazza Monte Grappa), salamelle, bretelle, parcheggi bunker in montagna e la fogna del lago. Non siamo stati capaci di diversificarci nell’offerta con grandi iniziative di interesse che vadano oltre il localistico, come Expo richiederebbe. Chi scrive, solo un anno fa ha formato un Comitato per portare a Varese nel giugno 2015, a Villa Recalcati, la salma di Lenin. Il Sindaco si è detto contrario, non capendo che qualcuno, dopo aver reso omaggio alla salma di Lenin, sarebbe andato forse a Milano per rendere omaggio anche ad Expo. Peccato. Lenin è morto, ma anche la Giunta di Varese non sta tanto bene.

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