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Attualità

SENTINELLA DEL SACRO MONTE

SERGIO REDAELLI - 10/04/2015

fondazioneAll’inizio del Seicento padre Aguggiari seppe parlare al cuore dei fedeli e convogliare le offerte della comunità parrocchiali per costruire la Via Sacra; emulato, secoli dopo, dall’arciprete di Santa Maria del Monte monsignor Pasquale Macchi che, tra le tante virtù religiose aveva la capacità laica di convincere enti, banche e privati a fare rilevanti donazioni da utilizzare per il restauro delle cappelle e del santuario. Da allora, la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese gestisce l’eredità di Macchi per fronteggiare le emergenze provocate dallo scorrere del tempo.

È un compito gravoso e prezioso che svolge con efficacia: una dozzina d’anni fa la Fondazione riaprì al pubblico il museo Baroffio con gli splendidi reperti leonardeschi, più di recente ha costruito gli ascensori per agevolare l’accesso ai pellegrini, sistemato il ristorante Sacro Monte di proprietà della parrocchia, finanziato la manutenzione delle Cappelle lungo la Via Sacra, promosso le celebrazioni per il quarto centenario e, da alcuni anni, cura la rassegna del teatro sacro. Tutto con l’aiuto fondamentale della Fondazione Cariplo.

Grazie alle scelte del presidente, monsignor Gilberto Donnini e prima di lui di monsignor Luigi Stucchi, nonché del “braccio operativo” Riccardo Broggini – che incominciò a occuparsi del Sacro Monte al fianco di monsignor Macchi nel lontano 1986 – la Fondazione ha restaurato la fontana della Samaritana ricavandone la propria sede, ha recuperato il nuovo centro espositivo da un vecchio albergo e avviato gli scavi nella cripta del santuario che nel 2014 hanno portato a importanti scoperte sull’origine della chiesa.

Nei giorni scorsi l’arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola ha rinnovato il consiglio d’amministrazione giunto a fine mandato. Il prevosto di Varese Gilberto Donnini, prossimo alla pensione, lascia la presidenza al vicario episcopale monsignor Franco Agnesi; e ai consiglieri Riccardo Broggini, Sergio Giorgetti, Guglielmo Piatti, Giovanni Bottinelli e Carlo Dorta subentrano il direttore di Villa Cagnola monsignor Eros Monti, già vicario del cardinale per la cultura, il presidente del Liuc di Castellanza Michele Graglia, Mario Zeni già responsabile delle risorse umane di Ubi Banca, la preside del liceo Marie Curie di Tradate Patrizia Neri e Mario Spreafico commercialista di Busto Arsizio.

Restano in carica l’arciprete monsignor Erminio Villa e Ivo Bressan, già consigliere comunale di Palazzo Estense.

Al “vecchio” consiglio va il ringraziamento della città e, a quello nuovo, gli auguri di buon lavoro. I problemi non mancano. Il patrimonio del Sacro Monte appartiene giuridicamente alla parrocchia di Santa Maria che è perciò il committente e il responsabile dei lavori che si rendono necessari. La parrocchia, spiritualmente importantissima ma numericamente piccola, non ha i mezzi per fare fronte ai costosi interventi di manutenzione e la Fondazione Paolo VI interviene con l’eredità di Macchi per contribuire a mantenere i beni, a restaurarli e ad esporli al pubblico.

Ma le risorse non sono infinite. La Fondazione non produce ricchezza in proprio. È un ente finalizzato a sostenere un patrimonio che dal punto di vista del significato appartiene a tutti e ha una fruizione internazionale che giova all’immagine di Varese. Tutti dovrebbero essere sensibili alla sua tutela a cominciare dagli enti pubblici e se altri soggetti prendessero a cuore questo obbiettivo, la Fondazione potrebbe diventare un tramite per raccogliere contributi a cui potrebbero aderire soggetti privati, istituzionali e associazioni che rappresentano il territorio.

La Fondazione potrebbe aprirsi ad altri soggetti che contribuiscano a garantire il futuro del Sacro Monte. Chiunque volesse farsi parte attiva, potrebbe rivolgersi alla parrocchia o alla Fondazione in una sorta di “azionariato” popolare, di cui resterebbe una traccia storica.

Nella foto scattata da Annamaria Fumagalli all’inaugurazione del centro espositivo Pasquale Macchi il 20 settembre 2014: (da sinistra) monsignor Gilberto Donnini, prevosto di Varese, il vicario episcopale per la formazione monsignor Luigi Stucchi, l’arciprete di Santa Maria del Monte don Erminio Villa, il cardinale Dionigi Tettamanzi e il vicario episcopale monsignor Franco Agnesi, nuovo presidente della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese.

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