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Attualità

L’ALTRA VERITÀ

CHIARA AMBROSIONI - 19/06/2015

la-rivoluzione-della-veritèSWBAT è l’acronimo di Students Will Be Able To, “Gli studenti saranno in grado di”; gli insegnanti afghani lo usano per indicare gli obiettivi dei programmi scolastici, quello che è il POF della scuola italiana, il Piano dell’Offerta Formativa. Queste cinque lettere, che parlano del valore della conoscenza, della rivoluzione che solo l’educazione può portare, hanno colpito dritto al cuore Silvestro Pascarella, giornalista della Prealpina, che ha scelto per la copertina del suo libro l’immagine di una bimba che si copre il volto mentre cammina davanti a un muro coperto dalla scritta SWBAT (“La rivoluzione della verità. Un viaggio nell’Afghanistan di oggi”, Silvestro Pascarella e Davide Caforio, prefazione di Greta Ramelli, Edizioni d’Este).

È uno degli scatti forti e incisivi catturati da Daniele Caforio che illustrano questo particolare reportage di viaggio nell’Afghanistan di oggi. Il libro “La rivoluzione della verità” si apre con una sentita prefazione di Greta Ramelli, la cooperante tenuta in ostaggio in Siria e poi liberata tra tante polemiche. Le sue parole non accennano al passato, ma sono uno sguardo pieno di condivisione “verso una nuova terra che del suo dolore un po’ fa il suo fascino e un po’ la sua disperazione e della sua forza fa il tuo traguardo”.

L’esperienza che ha dato vita a “La rivoluzione della verità” è nata quasi per caso perché, racconta Silvestro Pascarella, “Io seguo ciò che riguarda il contingente italiano e la caserma Ugo Mara di Solbiate Olona. Scrivo spesso delle loro attività. Nel 2013 un contingente partiva per l’Afghanistan e mi è stata offerta la possibilità di andare con loro insieme con il fotografo Davide Caforio. In quei giorni ho scritto un reportage per la Prealpina e, con Davide, abbiamo deciso di pubblicare un libro. Per noi è stato importantissimo andare lì a vedere le cose con i nostri occhi. L’Afghanistan è da molti anni al centro dell’attenzione internazionale, in particolare per problemi legati al terrorismo. Conosciamo tutto questo solo attraverso quello che scrivono i giornali e quello che viene pubblicato dopo sanguinosi attentati: ma che cos’è davvero l’Afghanistan? Io non avrei saputo rispondere a questa domanda. Sono partito per trovare una risposta.

“Questo libro – sottolinea Pascarella – nasce dalla convinzione che se saremo capaci di portare il sapere in territori dove c’è ancora troppa ignoranza, porteremo la pace”. È la sfida de “La rivoluzione della verità”. E il viaggio di Pascarella e Caforio, tra parole e immagini, ci porta dalla scuola di Herat agli studi televisivi di Kabul. Dall’ufficiale russo che “giunto per distruggere” si è convertito alla Jihad e non se ne è più andato, al giovane Afghano che ha studiato negli Stati Uniti e simboleggia l’apertura verso un futuro di riconciliazione. Tra le pagine di questo libro, piccolo, ma così ricco di messaggi e valori, c’è la forza di padre Giuseppe Moretti, l’unico sacerdote cristiano in Afghanistan e delle suore che ogni giorno lavorano al suo fianco e c’è il desiderio di aiutare di un pezzetto d’Italia: l’impegno e la scelta di vita di oltre 2000 militari in servizio al comando Nato di Solbiate Olona che, a turno, si recano in Afghanistan. E c’è l’intensità degli sguardi di bambini e adulti, di scorci paesaggistici abitati da soldati, di militari che giocano a biliardo, ma con il mitra a tracolla. Immagini quotidiane di un mondo che, comunque, guarda al futuro, un mondo dove “l’impegno dell’Italia si manifesta non solo attraverso l’esercito e la diplomazia, ma anche grazie a tanto volontariato”.

Questa realtà viene letta con un coinvolgente e ritmato intreccio, deciso con l’editore, fatto di reportage, immagini e stralci di diario; paragrafi, questi ultimi che aiutano il lettore a capire quello che Pascarella sentiva in quei momenti. E che sente ancora oggi: “Una volta giunti a Herat – racconta –, abbiamo subito cercato di capire com’era la realtà dell’istruzione, la realtà scolastica: in Afghanistan il tasso di alfabetizzazione si sta alzando tantissimo. Fino a 10 anni fa solo il 10% dei ragazzi, esclusivamente maschi, aveva accesso all’istruzione. Adesso, invece, il 50% dei bambini e delle bambine frequenta la scuola. Abbiamo raggiunto una scuola con uno dei grossi fuori strada Toyota che vengono usati per spostarsi. Sono mezzi al centro di polemiche perché ritenuti troppo dispendiosi ma, quando si è lì, ci si rende conto che la frequenza degli attentati è ancora troppo elevata. Non ci si può muovere a prescindere dagli adeguati criteri di sicurezza. Anch’io e Davide dovevamo sempre lavorare con elmetto e giubbotto anti-proiettile”.

“La rivoluzione della verità” è un libro agile, che si legge rapidamente, arricchito dal racconto di tante emozioni. Nelle ultime pagine c’è un’appendice storico-geografica curata dal tenente colonnello Stefano Spaccanti – anch’egli in viaggio con Pascarella e Caforio e grande conoscitore della realtà afghana – che racconta la vita travagliata di questo territorio, negli ultimi decenni teatro dell’invasione rivoluzione russa, della rivoluzione dei mujaheddin e dell’arrivo della missione internazionale, nata anche come risposta degli Stati Uniti all’attacco delle Torri Gemelle. Perché proprio in Afghanistan e nel vicino Pakistan si annidavano i centri di reclutamento del terrorismo.

“Ma gli afghani vivono serenamente il proprio quotidiano – conclude Pascarella –. Ho visto città piene di vita, dove si commercia e la gente cammina per le strade; ho parlato con studenti universitari e con uomini dell’esercito afghano e tutti mi hanno dimostrato la loro voglia di vivere e di raggiungere, seppur con fatica, la pace”.

Tanti sono gli appuntamenti in programma per scoprire e approfondire i temi de “La rivoluzione della verità”. A oggi il volume è stato più volte presentato in scuole e associazioni; se ne parlerà ancora lunedì 22 giugno alle 21 al Teatro Sociale Busto Arsizio, dove Carlo Colombo della Prealpina condurrà un incontro al quale interverranno il sindaco della città Gigi Farioli, l’onorevole Angelo Senaldi di Gallarate e una rappresentanza Nato del Comando di Solbiate Olona.

Giovedì 25 giugno alle 21 è in programma una presentazione alla Libreria Boragno di Busto Arsizio, mentre domenica 28 giugno, alle 11.30, Diego Pisati, giornalista de La Prealpina, ci accompagnerà tra le pagine del libro alla Libreria del Corso di Varese. E ancora due appuntamenti per il mese di luglio: sabato 4, alle 17, con lo scrittore Emiliano Bezzon alla Libreria la Rinascita di Gallarate e domenica 5 luglio, alle 16,30, Paolo Rossetti – giornalista di “Il Cittadino di Monza” – guiderà un incontro nell’ambito della manifestazione “Libri al Lago” a Lavena Ponte Tresa.

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