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Ambiente

CONTRO QUESTO ACCORDO HOLCIM

ARTURO BORTOLUZZI - 03/07/2015

Particolare dell’impianto Holcim di Ternate

Particolare dell’impianto Holcim di Ternate

Difendere gli interessi primari dei cittadini – e quindi, anche e soprattutto, la qualità di vita e dell’ambiente in cui vivono – dovrebbe sempre essere l’obiettivo primario di ogni sindaco nel proprio impegno amministrativo. Questi non dovrebbero essere mai venduti per di più per un tozzo di pane.

Ho letto sui quotidiani locali dei giorni scorsi della stipula di un nuovo accordo tra il comune di Ternate e la ditta Holcim, che è proprietaria e gestisce il cementificio presente nello stesso comune. Dagli articoli considerati traspare una soddisfazione del primo cittadino di Ternate per i servizi a vantaggio dei suoi cittadini che verranno garantiti dalla Holcim durante la validità dell’accordo che andrà a decadere nel 2025.

Per quanto mi riguarda sono contrario ai contenuti dell’accordo, al di là del momento di crisi finanziaria attraversato dal paese. Ho, quindi, scritto al sindaco chiedendogli chi fosse stato coinvolto per la migliore e più appropriata a stesura del patto. Amici della terra Varese che rappresento come rappresentante legale, certamente no. Vorrei comprendere la ragione della soddisfazione del Sindaco addirittura esplicitata mezzo stampa

Visto che ha ben manifestato questa contentezza, mi sono chiesto se il sindaco abbia tenuto conto dei danni che possono essere provocati dal cementificio all’ambiente e agli uomini. Ha considerato il sindaco, siglando il patto con Holcim, i possibili rischi che può correre la salute dei suoi cittadini a causa del cementificio? Sì è chiesto il sindaco se costoro sarebbero contenti di ricevere servizi in cambio di una possibile compromissione del proprio fisico?

Ho chiesto al sindaco se il cementificio bruci rifiuti e se lo stesso sia mai stato sottoposto a Via, in passato, sotto il profilo autorizzativo e se sia mai stato redatto un indice di mortalità dei dipendenti del cementificio e dei cittadini per via delle sue attività. Prima di aver dati sulla mortalità, ho comunque chiesto al sindaco se esistano dei dati sulle malattie sofferte sia dai cittadini dell’area attorno al cementificio di cui si tratta, sia, in particolare, dei dipendenti dello stesso. Infatti, le polveri di cemento sono molto dannose ed è accertato come possano produrre problemi alle vie respiratore e di tipo allergico ai lavoratori dei cementifici, provocate, in particolare, dai cromati solubili presenti.

L’arricchimento di tali polveri e di altri contaminanti è tale che le polveri sono da considerarsi rifiuti tossico-nocivi. Studi su lavoratori del cemento, esposti a polveri con metalli pesanti e diossine dovuti alla combustione di rifiuti in cementifici, hanno evidenziato incrementi in patologie asmatiche e in patologie tumorali alla pelle e del polmone (Germania); uno studio svedese ha evidenziato un incremento del 60 % di rischio per cancro al retto dei lavoratori in cementifici con combustione di rifiuti rispetto a quelli senza.

Questi sono dei banali esempi che scartabellando su internet potrebbero essere di molto ampliati. C’è un controllo in continuo da parte di Asl, e ho chiesto al sindaco, sulle attività realizzate dal cementificio. Ho domandato anche se siano stati fatti dei controlli per monitorare l’aria di Ternate ovvero dei comuni attorno al cementificio di Ternate riguardo la presenza di diossine, di mercurio, di acido cloridrico e di furani (diossine, furani e policlorobifenili costituiscono, come noto, tre delle dodici classi di inquinanti organici persistenti riconosciute a livello internazionale: si tratta di prodotti particolarmente stabili e riconosciuti come tossici sia per l’ambiente che per l’uomo).

Nel caso in cui questo manchi ovvero sia deficitario quanto sia stato realizzato, ho caldeggiato che questo venga chiesto per iniziativa del sindaco un nuovo studio sul territorio. Dovrebbe essere la stessa Holcim a darsi da fare per lo stesso.

Mi chiedo: questo è un problema solo locale? Dico di no.

Di questo problema, ritengo che dovrebbero interessarsi tutti i comuni dell’area varesina ovvero la Provincia di Varese come la Regione Lombardia e quale rappresentante in sede locale del governo il prefetto di Varese. È un problema sociale questo dell’inquinamento prodotto dalle industrie private ovvero l’utilizzo dei patrimonio naturale non riproducibile.

Deve essere garantita in proposito l’applicazione della vigente costituzione italiana. La provincia in mancanza di un organismo di rappresentanza degli enti sovraccomunali sopra citati impugni contesti il patto recentemente siglato dal comune di Ternate. Venga completato il patto già siglato e lo si completi dando, per esempio, potere ai cittadini di poter formare una commissione di controllo sulle emissioni prodotte dal cementificio (che comunque dovranno essere rese pubbliche ogni istante del giorno). Detto comitato, in caso di pericoli per la popolazione, dovrà poter far sospendere ogni attività del cementificio fino a che le condizioni che hanno generato il pericolo vengano sanate e non si possano più ripresentare. Il rinnovato patto con Holcim, dovrà, poi, prevedere, ad esempio, l’impegno di detta ditta a lasciare ogni anno una quota di territorio, attualmente dalla stessa utilizzato, a vantaggio dei cittadini per la formazione di un parco urbano attrezzato da destinare ad eventi culturali o a servizio dello sport nonché la possibilità di accesso allo stesso.

Resta chiaramente implicito che Holcim debba anche garantire i fondi per la effettuazione dei servizi di cui abbisognano i cittadini di Ternate.

Insomma non ci deve essere prezzo (mai) per vendere la vita e la qualità di vita dei varesini. La loro ricchezze naturali non devono essere a disposizione e se mai devono essere vendute solo a caro prezzo in quanto uniche e non riproducibili.

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