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Attualità

VIA SEMPIONE, AUTOSILO DA RIPENSARE

OVIDIO CAZZOLA - 02/10/2015

autosilo via SempioneDevo considerare ancora oggi l’inadeguatezza del Piano della mobilità in vigore che è stato predisposto per il Comune di Varese. Esso considera sostanzialmente il traffico veicolare privato senza le connessioni e l’integrazione reciproca con un sistema aggiornato di trasporto pubblico.

Per questo si considera corretta la previsione di grandi parcheggi nell’immediata adiacenza al centro urbano, diversamente rispetto agli orientamenti su cui si fondava il Piano regolatore degli anni ’90.

Un anno fa proponevo le seguenti riflessioni:

“…le linee strategiche emerse dai precedenti studi sulla mobilità urbana negli anni ’90 evidenziavano la necessità di una maggiore integrazione del rapporto della mobilità veicolare con la rete ferroviaria esistente considerando anche una ipotesi di ‘Sistema Tramviario Protetto Moderno’ con percorso da Bizzozero fino ai Licei e agli impianti sportivi di via Manin a Masnago nella prospettiva di un minore attraversamento veicolare del centro urbano. Giudicavano criticamente la realizzazione dell’autosilo di piazza della Repubblica che invece continuava a favorire l’accessibilità veicolare nel centro città.

Proponevano la riqualificazione del sistema ferroviario esistente individuando frequenti fermate con annessi parcheggi di scambio. Questo indirizzo sosteneva quindi un coerente alleggerimento del traffico veicolare privato nelle zone urbane centrali in una visione di rispetto e valorizzazione della pedonalità e della ciclabilità”.

Il Piano della mobilità 2013 sostiene invece, soprattutto, la necessità di rallentare il traffico cittadino nel centro con l’introduzione di ‘rotonde’ e regole diverse per la percorrenza dei veicoli, mantiene a ridosso del centro urbano la previsione di grandi parcheggi, non affronta complessivamente e nel dettaglio la questione dei rapporti con i sistemi di mobilità esistenti su rotaia.

Questi rapporti sono obiettivamente determinanti, in una prospettiva a medio termine, per una ragionevole riorganizzazione urbana che migliori di conseguenza la vita di relazione oggi estremamente ostacolata.

Nei giorni scorsi è stato ripreso il progetto dell’autosilo che si vuole realizzare nell’area tra via Staurenghi e via Sempione, oggi parcheggio a raso di 135 posti. Nel Piano della mobilità in vigore si proponeva di integrare l’esistente parcheggio con ulteriori 105 posti. Il progetto presentato propone invece una maggiore capienza per un totale di oltre 300 posti. Non si conoscono le ragioni della maggiore previsione, sulla base di quali considerazioni venga proposta.

Il progetto redatto solleva notevoli perplessità anche sotto il profilo paesistico, con la cancellazione della prospettiva a verde dell’ex villa Trolli, con la compressione del ‘respiro’ spaziale delle vie Staurenghi e Sempione, con un addossamento irragionevole agli edifici residenziali esistenti.

La proposta di progetto non si colloca certo in una visione delicata e affettuosa della città verso coloro che la vivono. Si ipotizza un volume di notevolissimo rilievo, con superficie dell’area totalmente occupata e altezza di forte ingombro visivo ed estetico.

Concordo con chi sostiene la provvisorietà rusticana dell’attuale parcheggio a raso. Ma c’è modo e modo per impostare i progetti. Il nuovo autosilo deve porsi con leggerezza nell’area disponibile. Non vanno aumentati rispetto alle previsioni del Piano della mobilità i posti auto. Si possono poi realizzare parti interrate con vista esterna attraverso ribassi parziali dell’area, anche alberati, e limitate zone sopralzate che siano disposte con attenzione per le visuali paesistiche evitando di commettere anche qui i soliti gravi errori di cui è stata arricchita, pure recentemente, questa amata nostra città.

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