Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Garibalderie

SULLE TOMBE RISORGIMENTALI

ROBERTO GERVASINI - 30/10/2015

Il monumento ad Arconati nel cimitero di Giubiano

Il monumento ad Arconati nel cimitero di Giubiano

Memori della tristissima commemorazione ufficiale del 4 novembre celebrata nel 2014, (RMFonline 14.11.2014, Le scuse non dovute) i garibaldini dell’associazione Varese per l’Italia 26 maggio 1859, hanno ben pensato di evitare cerimonie mestamente ripetitive, di nessuna tensione emozionale, prive di parole e con tanti segni, sprovviste di stimoli storico culturali. Domenica 1 novembre, dalle ore 9,30, davanti alla grande lapide che ricorda i caduti di tutte le guerre risorgimentali (1848-1918) all’ingresso del cimitero monumentale di Giubiano, Enzo Laforgia terrà il discorso ufficiale; uno storico, Enzo Laforgia, che ci garantisce stimoli culturali evitando ai presenti sofferenze per parole di ignoranti prestati alla politica, bramosi di apparire. Seguirà il doveroso saluto presso la cappella ove giace il primo presidente avvocato Giovanni Valcavi che permise, grazie alla sua grande generosità, un’indimenticabile celebrazione dei 150 anni della battaglia di Garibaldi a Varese il 26 maggio del 1859, presente il Ministro della Difesa e clamorosamente assente il sindaco Fontana che certo ha poco da spartire col podestà e poi primo sindaco di Varese, Carlo Carcano.

La novità, giusto perché il rito non sia monotona annosa ripetizione di gesti, sta nel fatto che viene introdotta dai neo garibaldini una visita alle tombe di alcuni dei numerosi personaggi davvero illuminati, protagonisti della vita cittadina prima o dopo dell’Unità. Ingegneri, imprenditori, avvocati, gente affermata e stimata professionalmente, amata dai concittadini, che si sono prodigati, prestati a titolo gratuito, è bene ripeterlo, al servizio della comunità e che hanno lasciato tracce del loro prodigarsi visibili ancora oggi. Senza dimenticare qui quanti, come ad esempio Silvestro Sanvito, ma potremmo aggiungere i Molina, i Veratti, i Perelli, i Vedani e altri, hanno, con cospicui lasciti, permesso opere di notevole valore sociale a favore di poveri, malati ed orfani. Sulla tomba dei Perelli, i Martinitt di Milano, beneficiari, facevano deporre, a Varese, un cesto di fiori. Ci si domanda se gli amministratori sempre lautamente retribuiti di alcune fondazioni cittadine beneficiate nei lustri da tanta generosità, trovino in bilancio i fondi, qualche decina di euro, per far deporre un mazzo di fiori, bianchi e rossi, con una frasca verde, magari. Qualcuno di questi benefattori si è visto demolire anche il padiglione ospedaliero.

Quest’anno è prevista la visita alla tomba del primo sindaco di Varese, ingegner Carlo Carcano, che corse incontro a Garibaldi con l’intera cittadinanza in quella notte di grande pioggia del 23 maggio 1859 e che fu protagonista di quelle gloriose giornate cittadine. Farà da guida Leonardo Tomassoni.

Davanti al grande masso di granito rosso, come un vero garibaldino può scegliere per conservare le proprie ossa, sarà reso omaggio a Giuseppe Guerzoni, mantovano, docente universitario, Cacciatore delle Alpi, che ebbe il battesimo di fuoco a Varese con Garibaldi e fu poi segretario dello stesso a Caprera per lustri. Volle che i suoi resti tornassero qui a Varese.

Un saluto poi davanti al monumento a Giuseppe Bolchini, “l’avvocato dei poveri”, fiera anima repubblicana, fondatore con Ugo Scuri, altro grande sindaco di Varese, del settimanale La Libertà.

Non si poteva alla fine dimenticare il più intrepido, uno dei Mille, Rinaldo Arconati, avvocato, nato a Milano ma vissuto sempre a Varese. Persona di grande integrità morale e disponibilità verso il prossimo. Deputato per i democratici repubblicani nel 1900 iniziò la professione di avvocato a Varese associandosi con il compagno di battaglie Bolchini. Rinaldo Arconati fu anche, con altri 31 membri, il fondatore della SO.CREM di Varese, tra le primissime società per la cremazione in Italia, oggi guidata da due novelli garibaldini, Ivo Bressan e il “generale di Stato Maggiore” Ambrogio Vaghi.

Il Cristo-Profeta in bronzo, a grandezza naturale, opera di Eugenio Pellini sul basamento sempre di granito rosso – non un caso – sulla tomba dell’Arconati, è di grande impatto emotivo.

Alle 9,30 di domenica mattina la cittadinanza dorme. Viva l’Italia e gli italiani.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login