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Opinioni

LA PERSONA NEGATA

PIERO VIOTTO - 08/01/2016

In questa società liquida, figlia del pensiero debole, che fermandosi alle apparenze (fenomenologia) nega all’uomo la capacità di conoscere la natura delle cose, gli uomini, che sono diventati come individui senza storia, pretendono di potere stabilire le regole della convivenza civile senza nessun riferimento alla loro stessa natura, da cui dipendono e da cui vorrebbero sganciarsi. Vorrebbero scegliere e determinare la propria natura, il che è impossibile, perché nemmeno Dio ha scelto di essere se stesso, ma è così per la sua natura e nella sua libertà. Infatti la libertà consiste proprio nell’essere se stessi, e Dio ha donato alla creatura la libertà di scelta, il libero arbitrio, che non è la libertà ma solo la possibilità della libertà, perché potesse liberamente accettare la sua natura. L’uomo è un essere, che merita di essere se stesso. Dio non ha bisogno di meritare di essere Dio, altrimenti che Dio sarebbe!

Ora il pensiero radicale, che considera il libero arbitrio un fine anziché un mezzo, va affermando che ciascuno ha pieno e totale diritto sulla propria vita, dalla nascita alla morte, senza dovere rispettare alcuna regola se non la propria opinione. Per i radicali l’individuo non ha da rispettare la sua natura, può scegliere di cambiare sesso, di abortire, di morire, secondo come lui crede, e la società non deve impedirglielo, anzi legittimarlo. Questo spirito radicale ha permeato la società borghese ed anche il Partito Democratico ne è diventato succube, se il suo segretario vuole, ad ogni costo e al più presto, fare approvare un disegno di legge per legalizzare le unioni omosessuali.

Due individui dello stesso sesso non fanno coppia, possono stare accanto, ma non stare insieme, non sono complementari, non fanno “una sola carne”, non possono generare figli, non fanno famiglia. Siamo in una società complessa, che ha smarrito l’identità della sua storia, e si prende atto che anche le situazioni un tempo condannate dalla morale del popolo, possono essere in qualche modo riconosciute; dopo tutto si tratta di adulti, che non vanno socialmente discriminati. Ma bisogna distinguere, secondo la realtà della natura, le unioni civili e i matrimoni, senza omogeneizzarli come se fossero la stessa realtà.

Ma nel disegno di legge in discussione al Parlamento c’è un punto che riguarda i minori, i neonati, i fanciulli, gli adolescenti, i cui diritti dovrebbero essere difesi non solo dai loro genitori, ma anche essere garantiti da una società civile. La proposta di legge consente ad un’unione omosessuale l’educazione di un figlio concepito dal partner, ovviamente con un individuo di altro sesso! Chi con il suo comportamento costruisce questa situazione sociale anomala offende la stessa omosessualità, perché da bisessuale rompe la natura della stessa “unione civile”. Lo hanno riconosciuto anche omosessuali molto noti alla opinione pubblica

Ci troviamo davanti ad una aberrazione. Per natura i figli, comunque concepiti, fosse anche in provetta, hanno sempre un padre e una madre, che essi hanno il diritto di conoscere e con cui convivere. Si tratta della propria identità personale, il mio esistere non può essere separato da mio padre e da mia madre, che restano per sempre, in me, i miei genitori. E’ una violenza all’identità personale cancellare il riferimento al padre e alla madre. Si nega la storia della persona, che viene sempre a galla attraverso le attitudini fisio-psichiche che ciascun uomo eredita dai suoi genitori.

L’educazione del cucciolo d’uomo ha bisogno di svilupparsi in un ambiente sociale nel quale confluiscono sia l’influenza femminile della madre che l’influenza maschile del padre. Come documentano la psicologia e la sociologia, se nel nucleo domestico viene a mancare questa doppia e complementare influenza, si possono verificare anomalie di sviluppo e sviluppare complessi patologici. La pedagogia ha sempre riconosciuto nella famiglia la prima comunità educante, tanto da chiamare “Scuola materna”, e non “scuola dell’infanzia”, il primo grado dell’istruzione pubblica.

Il dibattito politico su questa proposta di legge sarà aspro, a rischio di mettere in crisi la stabilità del governo; ricordo un governo caduto su di un disegno di legge a riguardo della Scuola materna, era il 21 gennaio 1966, quando Aldo Moro non riuscì ad ottenere l’approvazione del disegno di legge a scrutinio palese.

Qualche partito spera di mascherarsi nel voto a scrutinio segreto, lasciando liberi i propri membri dalla disciplina di partito, è auspicabile che gli onorevoli e i senatori cristiani che militano nei diversi partiti, visto che non c’è più un gruppo politico che si dichiari di ispirazione cristiana, abbiano il coraggio di opporsi pubblicamente a questa ulteriore dissoluzione della famiglia naturale, con la identificazione, di fatto, delle unioni omosessuali ad un matrimonio, garantendo ai partner i medesimi diritti, e di difendere il diritto alla identità personale. Ma non è una questione di fede, è una questione di umanità.

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