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Cultura

FONDI SOVRANI

LIVIO GHIRINGHELLI - 22/04/2016

I fondi sfondoovrani di venti paesi diversi gestiscono complessivamente un patrimonio di 4500 miliardi di dollari. Sono fondi di proprietà di stati sovrani, che hanno lo scopo di investire la ricchezza finanziaria che deriva, nella maggior parte dei casi, dal surplus della bilancia commerciale (a fine 2014 settantotto fondi registravano un patrimonio complessivo di oltre 7000 miliardi di dollari, il 60% in ragione dell’export di materie prime. Il più grande è un fondo sovrano norvegese con 880 miliardi di dollari a disposizione, ovvero il 2,5% della capitalizzazione dei mercati europei). A seguire il grosso, costituito tra i fondi asiatici e per quanto concerne il Medio Oriente dagli esportatori di idrocarburi.

Il fenomeno implica un’impetuosa dinamica di crescita, mentre il livello medio di trasparenza operativa risulta piuttosto basso. Gli investimenti prediligono prevalentemente le azioni (capitali di rischio) sulle obbligazioni (capitali di debito). Si intende investire per lo più nei paesi avanzati, con interesse crescente per materie prime, energia e servizi pubblici. Un influsso negativo è esercitato dall’andamento del prezzo del petrolio.

Per quanto riguarda la Cina si constata una riduzione dell’export manifatturiero e del surplus della bilancia commerciale. Particolare menzione va riservata agli investimenti in infrastrutture per la valenza economica, oltre che finanziaria ed aumenta l’interesse anche per i Paesi emergenti. Si ha così il passaggio a una gestione più attiva del ruolo di investitori. Per quanto concerne l’Italia è manifesta l’urgenza di nuove fonti di finanziamento per le imprese italiane.

Sono stati avvertiti timori di possibili fini occulti di natura strategica o geopolitica, ma senza riscontri, anzi si sono constatati effetti stabilizzanti sui mercati grazie alla capacità di investire in modo anticiclico. Di rilievo gli investimenti in grandi banche occidentali in difficoltà allo scoppio della crisi. In ogni caso il Fondo monetario internazionale ha istituito un gruppo di lavoro al fine di concordare un codice di condotta da adottarsi su base volontaria. Questo a evitare reazioni protezionistiche (Principi di Santiago). Il Fondo strategico italiano (Cassa depositi e prestiti) con un patrimonio di 6 miliardi di euro può interloquire su scala internazionale.

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