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Cultura

PICCOLI GESTI QUOTIDIANI

LIVIO GHIRINGHELLI - 24/06/2016

laudato-siNella Laudato si’ l’essere umano è definito capace di divenire lui stesso attore responsabile del suo miglioramento materiale, del suo progresso morale, dello svolgimento pieno del suo destino spirituale (LS n.127). Il paradigma tecnocratico, l’anonima logica del profitto e del consumo non sono la parola ultima e definitiva, che cancella ogni speranza di cambiamento.

Di fronte a eventi di natura traumatica, alle difficoltà e agli ostacoli più o meno di rilievo, che si presentano, la persona umana può sempre reagire, resistendo e mettendo a frutto le energie per il recupero, ripristinando la situazione precedente o riuscendo a configurarne una nuova (concetto di resilienza, applicabile sia in ecologia che psicologia, ma anche nel mondo della finanza).L’essere umano, creato ad immagine e somiglianza di Dio, ha una struttura propriamente trinitaria e una dignità speciale, cui deve corrispondere la scintilla che lo fa reagire verso la dimensione del bene.

Così la coscienza non si ottunde e si orienta verso un’autentica libertà e spirito di solidarietà. L’ottica del vero, del bello e del buono trionfa sullo sconforto e sulle comode arrendevolezze. Se gli uomini di potere si abbandonano per tornaconti individuali o di casta alla spirale del degrado, è l’uomo comune che disgustato rifiuta questo circolo vizioso, per assumersi tutte le sue responsabilità e la vocazione all’impegno. Onde la necessità di una coraggiosa rivoluzione culturale (LS n.114), in primis nell’ambito ecologico. È l’ethos comune di tutta la società che viene messo in gioco per la salvaguardia del pianeta e la sicurezza delle generazioni future. Non si tratta pertanto di ritorno alle caverne (LS n.115), ma di una tecnologia che, pur riconosciuta nei suoi tanti valori positivi, è messa al servizio dell’uomo, non ignorando e calpestando mai i ritmi inscritti nella natura dalla mano del Creatore (LS n. 71).

L’essere umano, degradato nella sua dignità, ma non sconfitto, deve mirare a una nuova sintesi, a un nuovo equilibrio, in cui il profitto non prenda il posto della persona, la realizzazione del singolo non vada a detrimento della solidarietà, l’attenzione al tutto si concili con quella rivolta alle singole parti. Perciò il Papa fa leva soprattutto sulla condotta degli individui, come sulle iniziative dei gruppi e sulla pratiche di imprese o di collettività pubbliche.

Il lavoro comunitario, l’economia popolare, l’abilità artigianale possono opporsi efficacemente alla cultura dello scarto, delle eccedenze e affermarsi nell’invenzione del quotidiano, sfuggendo alla logica di una società resa omogenea dalla massificazione e dalla perversione del consumo. “Un’ecologia integrale è fatta anche di semplici gesti quotidiani, nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo” (LS n.230). Lo scopo un progresso più sano, più umano, più sociale, più integrale (LS n. 112). Preferire mezzi di trasporto meno inquinanti, evitare gli sprechi di risorse naturali, l’attenzione all’impatto ambientale nello svolgere attività economiche sono forme di un’ostinata resistenza di ciò che è autentico, segno aurorale di una riscossa diffusa tutt’altro che ininfluente, di una dinamica di vero cambiamento.

Gli impegni assunti e promossi a livello internazionale, la complessità dei problemi non sono sottovalutati nell’Enciclica, ma devono essere accompagnati da stili di vita più rigorosi e funzionali al rispetto e mantenimento del creato, evitando ogni frammentazione del sapere e cogliendo tutte le interconnessioni, per averne una visione d’insieme. Il futuro va delineato e progettato con serietà e un opportuno senso del limite, che non va superato dalla tracotante consapevolezza delle potenzialità enormi intrinseche al potere tecnologico, a prescindere da riferimenti di carattere etico, culturale, spirituale E per quanto concerne ognuno di noi, l’osservazione non ingenua che il riciclo della carta sia sorvegliato, non si sprechi l’acqua, bene prezioso e vitale, non si butti il cibo non consumato spregiudicatamente, ci si attenga con maggiore scrupolo alla raccolta differenziata dei rifiuti, all’imperativo di ridurre l’uso del materiale plastico ecc.

Tutti segni di piccoli contributi ad un grande disegno, nella consapevolezza che non tutto è perduto. La tecnologia, bene orientata, in questa prospettiva sarà anche capace di produrre il bello e di fare compiere all’essere umano, immerso nel mondo materiale, il “salto” nell’ambito della bellezza (LS n. 103).

 

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