Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Storia

STECCHINI DI VARESE

FERNANDO COVA - 17/03/2017

mappa-ricovero-mendicita-galliAll’ospedale allora sito in via Regondello, ora Donizetti, si organizzarono attività per le persone ospitate nel ricovero di mendicità poi diventata casa di riposo. A tale scopo si destinarono dal 1875 alcuni locali nell’ospedale stesso, successivamente si allestì una nuova costruzione in via Galli ora Rainoldi e nel progetto era prevista un’ala da affittarsi al Comune di Varese “ad uso scuole”. Divenne sede nel 1915 dell’Istituto tecnico.

Lo scopo principale – come si desume dal libro di Claudia Morando “Gente e lavoro nei documenti dell’Ospedale di Varese – era di recuperare i mendicanti dalla strada occupandoli in una attività lavorativa e soprattutto fornire una alternativa a coloro che per mancanza di lavoro erano costretti a mendicare. Il frutto di questi lavori aveva come beneficiari sia gli esecutori, sia l’istituto; nel 1876, per esempio, l’incasso totale fu di £. 496,80 divisi a metà tra chi aveva prodotto reddito e la cassa dell’istituto.

In anni successivi troviamo ricoverati che producevano  reddito effettuando lavori di nichelatura e argentatura, lavorando come calzolai, anche se le maggiori entrate derivavano dall’esecuzione di calze e lavori di rammendo o dalla fabbricazione di scatole di cartone ritirate, per più anni dalla ditta Trolli.

Per diversificare la produzione ci si rivolse alla Pia casa degli incurabili di Abbiategrasso per ottenere consulenza e supporto per iniziare una produzione di stuzzicadenti.

aprile-1880Nel novembre 1876 la direzione del ricovero scrisse alla direzione dell’Istituto di Abbiategrasso  per ottenere un lavorante esperto per istruire i ricoverati di Varese:   “… È perciò che in nome della Congregazione stessa mi rivolgo a a codesta Onorevole Direzione, pregandola a voler concedere che un individuo a ciò idoneo, da Lei stessa delegato, abbia a qui recarsi e fermarsi pel tempo che occorra alla bisogna…”. Seguono poi dettagli per regolare la parte economica della consulenza. Abbiategrasso rispose affermativamente e allegò alla risposta copia del regolamento molto dettagliato per coloro che erano dediti alla fabbricazione e che poteva essere adottato anche a Varese.

Due ricoverati, incaricati della consulenza, arrivarono in città l’11 dicembre e già il successivo giorno 16 il presidente della Congregazione varesina scriveva alla Direzione di Abbiategrasso per elogiare l’opera dei due artigiani inviati per avviare la produzione.

Benché la vendita fosse supportata da pubblicità inserita nei giornali locali, questo tentativo purtroppo non decollò:  infatti dal 1° gennaio 1879 al 31 dicembre 1880, due anni interi, l’introito per la vendita di stuzzicadenti fu solo di £. 153,08 con un netto ricavo di £. 58.67 con costi per acquisto legname e manodopera di £. 96.21.

La direzione non si scoraggiò e fallito questo tentativo ne intraprese altri, come la lavorazione di articoli in seta, e la lavorazione delle stuoie che divenne una attività, invece,  che concorreva in maniera determinante al fatturato dell’istituto fino ai primi anni del Novecento.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login