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In Confidenza

OFFRIRE RESURREZIONE

Don ERMINIO VILLA - 31/03/2017

confessioneTra le belle iniziative sorte grazie alla fantasia dei giovani e dei loro educatori c’è un gruppo di evangelizzazione che ha in animo di aiutare i propri coetanei a vedere, nelle ferite della vita, delle feritoie, ovvero delle occasioni per crescere e per incontrare la Buona Notizia: Dio vi ama!

Ciascuno, dopo un cammino di discernimento, è entrato a far parte della fraternità con la “promessa di evangelizzazione”, scelta con la quale si assume l’impegno di vivere il medesimo carisma nel proprio stato di vita, affidandosi a Maria.

L’obiettivo del gruppo è quello di “offrire risurrezione”, perché “noi per primi siamo stati presi per mano da Dio, amati ad uno ad uno, personalmente!”. Infatti solo chi ha fatto l’esperienza di essere stato amato diventa, a sua volta, capace di amare.

Sembra un paradosso, ma la forza di vivere ci è data quando sentiamo che c’è Qualcuno a cui interessa che noi viviamo. Questo è il dono offerto ai giovani come risposta alla sete di misericordia, che è presente nel cuore di ogni persona.

Lo stile è quello di una vera fraternità; si potrebbe anche dire – alla scuola della spiritualità francescana – di minorità.

Ci si sente fratelli e sorelle minori di tutti: tutti vivono lo stesso tempo storico, gli stessi entusiasmi, come pure i medesimi problemi e sono segnati da tante vulnerabilità. È come se degli affamati andassero a dire ad altri affamati: “andiamo insieme a cercare il pane!”.

La prima idea l’hanno avuta i ragazzi coinvolti nel servizio confessioni al Circo Massimo di Roma, alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2000: insieme si può testimoniare meglio e comunicare l’esperienza che il sacramento della riconciliazione è un vero momento di gioia e di comunione per tutta la Chiesa.

Soprattutto in Quaresima e a ridosso della Pasqua è bello condividere un percorso penitenziale in un clima di preghiera, condivisione e festa, attraverso gesti e segni adatti alla sensibilità giovanile. Molti giovani in una intera notte si confessano, si confrontano e fanno festa per il “ritorno a casa”, sperimentando concretamente la bellezza della dimensione comunitaria del sacramento della Riconciliazione e la partecipazione di tutta la Chiesa alla loro conversione!

Segni come questi – che sarebbero da far conoscere e da fare propri – portano alla conclusione del salmo 34: “È bello e dà gioia sperimentare nella propria vita quanto è buono il Signore”!

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