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In Confidenza

CRISTIANESIMO POPOLARE

Don ERMINIO VILLA - 14/04/2017

La discesa agli Inferi di Duccio

La discesa agli Inferi di Duccio

Un mondo di crudeltà crescente sembra contestare l’esistenza di Dio, come la morte di Gesù in croce ha fatto pensare alla fine del Regno che egli aveva inaugurato sulla terra…

Eppure la bellezza rinasce ogni giorno nel mondo…! Il male ci fa dubitare: è troppo… è feroce… è pazzo…! Milioni di persone non hanno cibo, acqua, casa, amore; e poi il cancro, la corruzione, il cinismo, il nocciolo duro dell’apatia, la terra avvelenata per denaro e che avvelena il futuro ci portano a chiederci: dove sei, Padre provvidente e buono? Perché non intervieni?

Eppure Gesù è disceso agli inferi, come scende ora negli inferi della nostra storia, nelle catacombe dei fuggiaschi, nei buchi dei dannati della terra, nei barconi degli immigrati che affondano.

È disceso nella vittima come nel carnefice, è all’opera come forza di risurrezione, come forza di attrazione verso l’alto, annuncio che i carnefici – come nel caso suo – non avranno ragione delle loro vittime in eterno.

È altrettanto vero che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo. La bellezza alza di nuovo ogni giorno il suo stendardo sul mondo. Perché il Risorto è all’opera, in silenzio, e con piccole cose.

La Pasqua non è cosa del passato, ma “una forza di vita che ha penetrato il mondo” [Evangelii Gaudium, 276], che non riposerà finché non abbia rovesciato la lapide dell’ultima tomba.

Il Risorto combatte e la Chiesa lo prega per far fiorire il mondo. Ogni mattino, quando entriamo in preghiera, ci sveglia dal sonno del cuore. Chi crede nella sua risurrezione ha la sicurezza che “non va perduta nessuna delle sue sincere preoccupazioni per gli altri. Non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola attraverso il mondo come una forza di vita” [Evangelii Gaudium, 279].

Questa è la linfa profonda che scorre nelle arterie del mondo, una corrente di sentimenti buoni, di atti buoni, di parole buone, di preghiere belle, di gesti puliti, che ha la sua sorgente in Cristo.

La risurrezione di Gesù produce, in ogni luogo, germi di questo mondo nuovo. Potranno tagliare tutti i germogli, potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno impedire alla primavera di ritornare. La Pasqua non si lascia sgomentare. La Risurrezione del Signore “ha già penetrato la trama nascosta di questa storia” [Evangelii Gaudium, 278].

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