Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

In Confidenza

SOBRIETÀ E RIGORE

Don ERMINIO VILLA - 30/11/2018

battistaGiovanni Battista, uomo del deserto, ci richiama ad uno stile di vita sobrio, ad una disciplina rigorosa. Anche la sua predicazione è intransigente: si rivolge alla gente che accorre a lui sulle rive del Giordano con accenti duri, al limite violenti, e con la minaccia di tremendi castighi.

Questa figura incarna bene lo stile di un educatore rigoroso, esigente, per niente accomodante. Lo sosteneva anche il cardinale Martini nella sua lettera pastorale del 1992-3: “Sono due le figure del Nuovo Testamento che esprimono meglio di altre questa qualità di un vero lavoro educativo e comunicativo: Giovanni Battista e Maria di Nazareth, entrambi capaci di rinviare all’unico Maestro“.

Il vero educatore è colui che rinvia all’unico Maestro. Dice infatti il precursore: “‘Colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di portargli i sandali“. E più avanti, a precisare i suoi limiti: “Io vi battezzo con acqua… ma lui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco“.

Un vero educatore non è preoccupato di richiamare su di sé, sulla sua persona, l’attenzione dei suoi discepoli o scolari, ma piuttosto sulla verità, più grande di lui, che è chiamato a trasmettere.

Deve quindi, in una certa misura, rendersi progressivamente inutile perché sovrana sia sempre e solo la verità alla quale lui deve condurre. È tentazione per l’educatore, per l’adulto, per il genitore proporre se stesso e tendere a creare nei propri figli, nei giovani a lui affidati la propria immagine.

Un segno pericoloso, quando certe leadership sicuramente utili nel cammino educativo determinano forme di imitazione infantile, ricalco di gesti e linguaggi.

Giovanni Battista è grande educatore perché non sequestra la libertà dei suoi discepoli, ma è pronto a farsi da parte, disposto a diminuire perché l’altro, l’unico vero Maestro cresca.

Questo modo di fare di Giovanni Battista descrive bene quello che deve sempre essere lo stile della Chiesa, comunità chiamata a rinviare tutto a Gesù, riproponendo la sua Parola.

La Chiesa ha quest’unica ragion d’essere: svelare sempre più nitidamente il volto di Gesù trasmettendone fedelmente il Vangelo. Anche la Chiesa, le parrocchie, le associazioni, i gruppi, i movimenti, ecc. possono incorrere nella sottile tentazione di mettersi al centro dell’attenzione, con le loro strutture, il loro peso organizzativo, eccetera.

E invece la Chiesa deve essere un segno che potentemente, efficacemente indica Gesù. Come Giovanni anche la Chiesa non ha altra ragione d’essere che diminuire perché Lui solo, il Signore, cresca.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login