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Divagando

C’È UNA LEGA PERDENTE

AMBROGIO VAGHI - 21/06/2019

elezioniPoco dopo la mezzanotte del 26 maggio ad urne chiuse e ultimato lo spoglio delle schede per la elezione del Consiglio di Europa per la Lega c’era assai da festeggiare. La vittoria pur attesa era talmente robusta che a nessuno venne il minimo dubbio per altrettante vittorie nella elezione dei sindaci e dei consigli comunali il cui scrutinio sarebbe incominciato senza fretta nel pomeriggio del lunedì successivo. In alcuni casi, come ad Induno Olona, il distacco tra la lista del sindaco uscente Marco Cavallin e i partiti facenti capo alla Lega e ai suoi alleati di centro destra raggiungeva quasi 1.400 voti. Un enorme vantaggio del centro destra all’apparenza incolmabile. Anche a Malnate la candidata del centrosinistra, pure in testa al primo turno, aveva poche speranze. Le cifre dicevano che ben difficilmente al secondo turno avrebbe potuto superare Lega e alleati che prima avevano finto di essere alternativi e concorrenziali ma pronti a riabbracciarsi felicemente al ballottaggio. Una evidente furbizia ai danni della buona fede degli elettori.

Invece… Invece nella provincia di Varese la Lega di Salvini ha perso ben 16 Comuni dove si era presentata col proprio simbolo sola o tra alleati. Un fatto passato sotto silenzio dagli organi locali di informazione e dai commentatori politici.

Non è da escludere che su questo risultato abbiano influito le note vicende giudiziarie della “mensa dei poveri” che a Gallarate, Busto e Legnano hanno coinvolto personaggi di Forza Italia e indirettamente anche leghisti che hanno taciuto o peggio. Le inchieste giudiziarie faranno luce.

Questo non si può dire per quanto è avvenuto attorno e nel nord di Varese. Dove Il panorama giudiziario sembrava pulito, salvo il fatto che sarebbe spettato al Presidente  Attilio Fontana, inquisito, di chiarire -come poi avvenuto- al magistrato quanto avvenne a proposito della nomina del collega avvocato Marsico per un incarico  professionale in Regione Lombardia.

Per di più la Lega non si era risparmiata nel mandare in campo i suoi uomini più rappresentativi come mallevadori dei candidati locali. Parliamo ovviamente del Presidente della Regione Fontana, delpotente sotto segretario di Stato Giancarlo Giorgetti, dei messaggi di sostegno inviati da Matteo Salvini, senza dimenticare il Matteo Bianchi, già in auge in Europa ed il sempre presente Raffaele Cattaneoalla ricerca di Forzisti dispersi. Ebbene questa esibizione, almeno nei nostri casi, non ha avuto successo con notevole perdita di prestigio degli altolocati personaggi che si sono spesi in prima persona. Tanto che lo stesso Fontana ha pensato di voltare pagina avvolgendosi nei veli del movimento “Lombardia Ideale”, creato a sua nuova immagine e somiglianza.

Da sempre le elezioni comunali hanno rappresentato in voti qualche differenza dalle consultazioni nazionali od europee. Ultimamente abbiamo notato una maggiore accentuazione causata sia dall’assenteismo che dalla minore presenza dei partiti in prima persona.

Almeno a livello locale il cittadino vuole conoscere e giudicare chi gli si propone come sindaco o consigliere del proprio comune. Un esempio di maturazione democratica il non affidarsi ad occhi chiusi agli indicati dall’alto secondo logiche diverse del buon governo della propria comunità. Una volontà di partecipazione.

Nei due esempi già citati di popolosi Comuni a ridosso di Varese, Malnate e Induno, possiamo individuare notevoli analogie.

A Malnate una signora in pensione con quattro figli adulti che ha passato la vita come assistente sanitaria e aveva già dato dimostrazione della sua capacità di rapportarsi ai problemi e ai bisogni di cittadini come assessore uscente. Ha avuto come concorrente candidata sindaco una signora della Lega, neppure accettata dagli altri partiti, imposta dall’alto secondo logiche vecchia maniera, determinata più che bastasse pur di emergere ed affermarsi. Ma ha vinto l’anziana mamma Irene.

Idem ad Induno Olona. A contrastare il riproposto sindaco Marco Cavallin, forse troppo evangelico nel subire l’aggressività della concorrente, apparve una signora leghista designata senza preventivi accordi con i suoi stessi alleati. Ed ha perso.

Altrove la Lega è stata bocciata in paesi dove governava da tempo ed i cittadini hanno dimostrato di conoscere i limiti di personaggi particolarmente capaci di esibire folclorismo celtico, targhe in bosino, fazzoletti verdi, simboli e quanto altro di divertente ma poco rivolti alla soluzione di problemi del paese.

A questo proposito si può dire che la vittoria di Davide Galimberti al Comune di Varese abbia aperto la strada al rinnovamento cancellando un ventennio di inefficienza leghista.

Insomma par di capire che molti elettori hanno ragionato così: vi conosciamo bene, da decenni, oravi mandiamo a casa.

Questo sommovimento non va sottovalutato. Oggi attorno al capoluogo abbiamo una corona di amministrazioni de-leghizzate. Parliamo di Gazzada Schianno, Buguggiate, Azzate, Lozza, Cantello, Malnate, Induno su fino ad Arcisate e Bisuschio. Cioè località che rappresentano quell’entità territoriale di una conurbazione oggi interrotta da superate barriere amministrative comunali.

L’amico architetto Ovidio Cazzala che più volte ha esposto con dotte considerazioni questo problema urbanistico potrebbe oggi riprenderlo meglio di me portandolo avanti con possibili risultati concreti.

Da parte sua il Comune di Varese, che se non erro ha addirittura un assessorato ad hoc, potrebbe attivarsi almeno aprendo un tavolo permanente di consultazione tra tutti i Comuni dell’area. Un punto cardine sarebbe l’impegno di ogni singolo Comune a non adottare alcun proprio Piano di Gestione del Territorio senza rapportarsi coi Comuni vicini. Sembrerebbe il minimo ma così non sempre è stato in passato.

 Poi esisterebbe una serie di problematiche che con una visione di assieme e collaborativa potrebbero già da subito apportare validi contributi sia al miglioramento di servizi sia alla riduzione dei costi. Qualche esempio:l’utilizzo coordinato delle polizie locali per garantire sicurezza dalla criminalità e attenzione a tutto quanto attiene alla circolazione stradale;il coordinamento delle percorrenze, degli orari e delle tariffe di tutti i servizi di trasporto pubblico urbani ed extra urbani. E via pensando ed operando.

Non mi pare troppo, ma sarebbe un bel passo in avanti. Una occasione da non sprecare.

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