Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Divagando

DIALOGO PERIFERIE-CENTRO

AMBROGIO VAGHI - 20/11/2020

coopCentro e periferie, la Giunta Galimberti ha agguantato un altro traguardo che le stava a cuore. Pure ritardati dal corona virus e dagli immancabili ostacoli della burocrazia sono diventati operanti ufficialmente i Consigli di Quartiere. Primo tra tutti i 12 in cui è suddivisa la città quello di Belforte/Mentasti, coordinato dal giovane Marco Regazzoni, ha redatto un dettagliato documento e lo ha protocollato e indirizzato al Sindaco. Si tratta di una lunga lista di criticità accumulate da anni di inerzia comunale o emerse in tempi più recenti soprattutto lungo il viale Belforte collassato dal traffico e tra i più pericolosi per pedoni e mezzi in circolazione.

Certamente lo stesso consiglio, cosciente che non potrà ottenere tutto e subito, ridurrà la lista delle priorità secondo le urgenze. Gli uffici comunali dovranno rapportarsi direttamente con spirito collaborativo. È auspicabile che tali contatti siano produttivi di rapide soluzioni migliori di quelli realizzati dal Sindaco con costanza, ricevendo personalmente ogni giovedì i singoli cittadini. Spesso la struttura operativa non è risultata pronta a supportate in modo efficace e in tempi brevi lo stesso Sindaco. Almeno questa è la sensazione che si trae dalla lettura dei media che riportano le lamentale di cittadini insoddisfatti.

Riqualificare le periferie non significa dequalificare il centro storico, del quale vanno pure rivedute le funzioni ampliandole. È chiaro che dando fiducia e tempo alle scelte messe in atto dalla Giunta Galimberti Varese cambierà volto. Tramite il Piano Stazioni. Giubiano non sarà più un quartiere staccato e men che meno lo sarà Biumo inferiore. Mentre la Piazza Monte Grappa finirà di essere l’attraversamento del centro urbano per tornare luogo di aggregazione sociale, culturale e mercantile. Ovvio che tutta la viabilità dovrà adeguarsi. Mai nessuno ha voluto metterci mano o meglio, quando un architetto dell’urbanistica comunale presentò un piano che aboliva i semafori dovette presto abbandonare il campo. Ora la recente notizia che il progetto Piazzale Flaiano, all’uscita della Autostrada da Milano, ha avuto dal Governo il riconoscimento di opera pubblica finanziabile per la ripresa economica, aggiunge altri “punti qualità “ ai successi della Giunta Galimberti.

Se mi è consentita una battuta, si potrebbe dire che è bastato “un biscotto” a risolvere il problema. Data l’assoluta impossibilità ad abbassare il livello dei binari della ferrovia, non rimaneva che alzare e ampliare quello del ponte che la sovrasta. Insomma “un uovo di Colombo”, una massima di Maometto, o una intuizione lapalissiana. Un’opera fondamentale per la città, relativamente costosa se rapportata alla valutazione costo/benefici. Ora pancia a terra per accelerare tutte le procedure: progetto definitivo, gara di appalto, inizio dei lavori.

A Biumo Inferiore la trasformazione è già iniziata e tangibile. La vita e le funzioni del vecchio quartiere sono state rivoluzionate. La riqualificazione della ex sede dell’Enel ha già modificato parte della piazza 4 novembre e il suo importante incrocio. Il resto sta procedendo.

Chi percorre oggi la Via Garibaldi si imbatte in una grande lapide muraria È l’omaggio ai tanti soci della Cooperativa caduti nella guerra 915/918. Un lungo elenco che oltre quel drammatico conflitto ricorda la grande illusione dei partiti dell’Internazionale Socialista convinti che i lavoratori mai si sarebbero combattuti tra loro.

Il grande quadrilatero racchiuso dalle vie Garibaldi, Cairoli e Carcano era tutto patrimonio della Cooperativa che gestiva il tradizionale circolone vinicolo, il negozio di alimentari con produzione propria di panetteria, macello e lavorazione di suini fino alla vendita di legna e carboni, tutte esigenze di consumo dei soci. Particolare curioso: l’indirizzo politico degli amministratori, tutti socialisti, produsse per reazione della parte cattolica quello meglio conosciuto come “il circulin di Prett”. Questo aveva sede nella attuale via De Cristoforis nello stesso fabbricato dove oggi funziona e bene la CoopUf. Erano i tempi in cui, sbagliando, le cooperative erano ritenute la cambusa dei partiti politici. Bianchi, rossi, o anche verdi (repubblicani concentrati in qualche settore della Romagna).

La Coop di Biumo ebbe anche presenze nel centro città con ristorante e negozi. L’avvento del regime fascista soffocò ogni gestione democratica, impose i suoi dirigenti e portò alla rovina tante floride società. Non escluse mangerie varie e atti di disonestà.

I soci della Coop di Biumo nell’agosto del 1945 sancirono il suo fallimento e la sua rinascita con un atto notorio. Riuniti a Belforte, dopo che il liquidatore Adamoli presentò i conti, espressero la volontà di rinascere col nuovo nome di Cooperativa di Biumo Inferiore e Belforte. L’entusiasmo non bastò per ritornare agli antichi splendori. L’importante patrimonio nel centro di Biumo, rimasto in mano ai creditori, venne fagocitato dalla “Casa del Sole” una esercitazione mal riuscita del nobile architetto Mozzoni.

Oggi per Biumo si apre un brillante avvenire. Con la collaborazione dell’Università dell’Insubria si metteranno a disposizione di studenti fuori sede 24 camere, si installerà un centro sanitario nelle tante stanze recuperabili dal vecchio patrimonio edilizio di scuole ed istituti religiosi abbandonati. Si metterà a profitto l’autosilo in crisi da anni.

Recuperare il vecchio e preparare il nuovo, ecco la ricetta. Il lockdown ha rallentato i tempi ma tutti potranno già valutare come sarà la Varese del domani che Galimberti ha avviato e chiede la riconferma per ultimare l’opera. Quella che sarà la Varese di domani pare l’abbiano ben compreso coloro che hanno già investito nella zona di via Carcano dove da mezzo secolo erano abbandonate le aree Fidanza e Traferri. È il vecchio che si ampia con funzioni nuove, senza distruggere altro territorio. Stazione autobus extra urbani, casa degli anziani, servizi sociali, troveranno posto nell’ attuale piazza del mercato con una propaggine che si allungherà in giù fino al deposito di autobus urbani e all’ex macello comunale.

I Consigli di quartiere pur attuati con notevole ritardo avranno però il tempo di delineare la loro funzione e verificare il livello di partecipazione ad essi attribuito. Se questa è la volontà politica gli spazi per riprendere a dare vita alle periferie dimenticate ci sono. Basterà collegare e aiutare le già esistenti numerose associazioni culturali, religiose, ricreative, sportive. L’assessorato creato ad hoc potrà dare quell’impulso finora mancato. Il pure breve periodo di rodaggio servirà a dare visibilità a cittadini informati e disponibili domani anche a candidarsi alle prossime elezioni. Un afflusso di forze fresche che rafforzerà sia i partiti politici che i movimenti civici.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login