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Ambiente

PISTE CICLABILI IN CURA

ARTURO BORTOLUZZI - 17/01/2020

ciclabileIl poter fare squadra tra pubblico e privato è una necessità per far vivere con costanza e rendere attrattive le realizzazioni che soddisfano le esigenze di un gran pubblico. Opere che non possono essere collegate e dipendere unicamente da bilanci di ente pubblico di incerta approvazione quanto a tempistica. Scrivo così della pista ciclabile del lago di Varese e di quella di Comabbio, dove la Provincia di Varese, che ne è la proprietaria, ha voluto rendere note importanti novità.

Siamo contenti che, senza rispondere per iscritto ad una nostra lettera in data 20 giugno 2018 in cui denunciavamo lo stato di impraticabilità di ampi tratti delle piste ricoperte da una vegetazione che la Provincia non limitava per mancanza di fondi, questa abbia trovato il modo di consentire il corretto loro mantenimento.

Sono stati, così, resi noti i contratti tra la Provincia di Varese, MedicAir e Naturcoop attraverso cui è stato garantito il decoro di strade che permettono la visione di quello che è certamente uno dei valori più alti del territorio varesino, che è il meraviglioso ambiente naturale.

Il metodo utilizzato dalla Provincia è quello di cui noi avevamo oltremodo scritto, senza avere riscontro. Consigliavamo, infatti, di non ricorrere a finanziamenti provenienti da enti pubblici superiori alla stessa Provincia ma, di utilizzare il nostro ambiente quale protagonista della pubblicità privata. Ambiente che ha tutte le caratteristiche per poter essere un partner affidabile.

Siamo perfettamente d’accordo con quanto ha voluto dichiarare agli organi di informazione varesini il consigliere delegato Magrini: «La sponsorizzazione è un modello efficace da estendere anche altrove. Da come stanno andando le cose anche in un periodo difficile dal punto di vista climatico com’è stato novembre, sono sempre più convinto che questa esperienza possa interessare anche altri tratti delle piste di proprietà della Provincia, anche perché oltre a investire in nuove piste ciclabili non dobbiamo dimenticarci delle manutenzioni che sono fondamentali per poter offrire a cittadini e turisti percorsi ciclabili in condizioni ottimali. Le nostre piste hanno un grande valore di promozione per il territorio: se curate e gestite al meglio possono rappresentare un valore aggiunto per l’offerta turistica con evidenti vantaggi per il sistema economico».

Si è fatto solo presente al consigliere delegato Magrini che dovrà fare in modo che in giunta della Provincia di Varese si consideri sempre (soprattutto in occasione di eventi sportivi) la necessità di coinvolgere operatori privati del territorio. Questi dovranno trovare nelle manifestazioni stesse una possibilità di far fruttare i loro prodotti così che possa nascere l’opportunità di ripetere l’esperienza in futuro. La Provincia è consigliabile, secondo noi, che così valuti sempre la necessità di far conoscere l’evento promosso a più cittadini possibili.

La logica del coinvolgimento è quella di promuovere un risparmio monetario per l’ente pubblico che per questo avrà la libertà di affrontare altri temi.

Su Radio Missione Francescana il 4 giugno 2018 avevo scritto che l’assessore all’urbanistica del comune di Varese aveva annunciato che “tra breve il Comune di Varese sarà dotato di un Biciplan. Questo è una sorta di piano generale delle due ruote in città. L’assessore all’urbanistica, ha voluto tirare le somme di un incontro svoltosi al ministero dell’Ambiente a Roma, dove si è riunito un tavolo tecnico che coinvolge alcuni Comuni della penisola e altri enti, dalla città metropolitana di Torino alla città di Bergamo, dalla provincia di Brescia al comune di Palermo, all’università degli studi di Roma 3. Il gruppo di lavoro ha coinvolto una trentina di enti da tutta la penisola, dalle multiutility dei trasporti ai comuni, dalle aziende private alle associazioni qualificate, per raccogliere le esperienze, a livello nazionale, più innovative in materia di mobilità, al fine di elaborare buone pratiche da replicare a livello nazionale. Un tavolo tecnico che si è riunito e si riunirà ancora, con l’obbiettivo di produrre un documento utile per il legislatore, con temi di mobilità sostenibile”.

Di tutto ciò non ho saputo più nulla. Sarebbe assai producente se l’assessore del Comune e il consigliere delegato della Provincia si incontrassero per poter individuare progetti estendibili agli enti pubblici provinciali per poter favorire un mezzo di locomozione (bicicletta) che si fa sempre più fatica a non incentivare.

Anche se potesse risultare superfluo ho fatto presente, infine, al consigliere delegato della Provincia che, al fine di poter rendere più puntuali i progetti che gli enti pubblici vogliono dedicare alla bicicletta, il Testo Unico per l’ambiente all’art. 3 comma 3 chiede all’uopo di far partecipare alle riunioni propedeutiche gli interessati.

Ciò non è avvenuto in questo caso nei confronti delle associazioni ambientaliste. Questo è lo stesso modo di comportarsi del Comune di Varese che non ci aveva fatto partecipare alle attività di realizzazione della pista ciclabile stazione dello Stato e Lago di Varese.

Non ho alcuna intenzione di fare proprio il mal comune di non ottemperare alle disposizioni normative come quelle di cui ho detto.

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