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Incontri

LA FAMIGLIA DEL MOLINA

GUIDO BONOLDI - 07/02/2020

molinaIn occasione della giornata del malato, che ricorre l’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes, abbiamo pensato di offrire a tutti i lettori di RMFonline la possibilità di una visita virtuale all’interno della Fondazione Molina, attraverso la visione di un breve ed intenso filmato, realizzato da Andrea Benzoni di Concreo.

La lunga storia della Fondazione, iniziata nel lontano 1875 come “Ricovero di mendicità” ubicato all’inizio presso l’allora Ospedale Civico e trasferitosi in seguito, nel 1912, nella sede attuale di Viale Borri, rappresenta un patrimonio per la città e per il nostro territorio, che si è creato e sviluppato nel tempo grazie alla generosità di alcuni grandi benefattori ed al lavoro di tutti coloro che nell’arco della sua lunga storia vi hanno operato.

Le diverse case di cui è costituita portano il nome delle famiglie dei grandi benefattori: Molina, Buzio, Perelli, Caravatti. Il parco all’interno del quale queste case sorgono ha potuto assumere, in anni più recenti, l’attuale elegante veste grazie alla generosa donazione di Ambrogio Vaghi.

Ma la solidarietà e l’amore vicendevole non rappresentano solo ciò che ha permesso la realizzazione di questi edifici: vogliono essere anche il contenuto della vita di coloro in essi abitano ed operano.

Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto la lettera inviataci dai figli di una nostra residente da poco deceduta che così si sono espressi nei confronti degli operatori dei due nuclei nei quali è stata assistita: “Dimostrano professionalità, ma soprattutto umanità nel prendersi cura quotidianamente dei nostri cari, bisognosi di tante cure ed attenzioni che la famiglia non sarebbe in grado di offrire, alleviando così le loro e le nostre sofferenze”.

In un recente incontro con quattro parenti di altrettanti residenti di uno stesso nucleo, ci è stato raccontato di familiari che continuano a frequentare il nucleo anche dopo la scomparsa dei loro congiunti, per i legami di amicizia che nel tempo si sono stabiliti con gli operatori, i residenti e con gli altri familiari. Ci è stato anche raccontato della dottoressa che, dalle ferie, telefonava ogni giorno per sapere come andava un suo paziente in condizioni critiche.

Il motto della Fondazione Molina “sempre in famiglia” non rappresenta quindi uno slogan, ma la descrizione di una esperienza iniziata nel passato ed ancora viva nell’oggi, pronta a raccogliere le nuove sfide professionali ed umane, che lo scopo per la quale la Fondazione esiste implicano.

Non possiamo far conto solo sulle nostre capacità, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e soprattutto della protezione di Colei della quale nella giornata del malato celebriamo la memoria liturgica.

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