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Garibalderie

SORTEGGIO

ROBERTO GERVASINI - 12/06/2020

sorteggioModerato posapiano, Paolo Mieli sul Corriere della Sera, nel fondo di prima pagina scrive: “L’Italia appena uscita dall’epidemia non ha avuto il tempo per accorgersi del mare di melma che sta sommergendo l’ ordine giudiziario. I magistrati perbene assistono attoniti e forse rassegnati, come è lecito desumere dai loro silenzi. I media sfornano le intercettazioni di alcuni disinvolti colleghi togati che ordiscono trame per spartirsi Procure ed altri posti di potere”. In realtà anche la stampa racconta poco rispetto alla valanga di melma che ci circonda. Perché non ci sono solo le Procure, ci sono la lotta politica, gli incarichi, le aste giudiziarie da gestire con agenzia immobiliari e tanto altro nel sottobosco di periferia dove gli amici degli amici non sono mai mancati fin dall’inizio della terza guerra punica.

Subito si son levate voci di richiesta per una riforma del sistema di elezione del CSM. Ahahahah, una pensata geniale, sorprendente, inattesa; è solamente ridicola perché non suffragata dal minimo disegno. Se la classe politica, degna rappresentante di un “Popppolo sovrano”, sufficientemente ignorante della nostra Storia, avesse memoria di quali soluzioni furono adottate nei secoli per il Governo di molti organi nella Repubblica Serenissima di Venezia come nella Signoria a Firenze, prima e dopo il Rinascimento, per fare menzione dei casi più noti, qualche speranza potremmo coltivarla. La soluzione, forse l’unica in questo mare di melma, potrebbe essere infatti il SORTEGGIO tra gli aventi diritto. Avendo toccato il fondo, anche nell’ambito giudiziario, come le intercettazioni e decenni di scelte scandalose, connivenze, mercati… dimostrano, perché non adottare il sistema del Sorteggio? Una situazione peggiore dell’attuale in materia di spartizioni e di mercato e di corruzione non è immaginabile anche se mancano le sparatorie tra bande rivali anche fuori dalle aule giudiziarie. Senza citare Atene e i greci, la Serenissima e Firenze, potremmo accontentarci di citare Montesquieu : “Il sorteggio per via di sorte è proprio della democrazia, quello per elezione è proprio dell’aristocrazia”. In Francia nel diciottesimo secolo non avevano problemi di mafia, camorra, sacra corona unita e ‘n drangheta che è, oggi in Italia, la vera aristocrazia, ricca, opulenta, che gestisce, elegge, fa eleggere, favorisce, delibera e concede privilegi.

Utopia il sorteggio? Nella cattolicissima e civilissima Irlanda nel 2013 si è provveduto a modificare più articoli della Carta Costituzionale formando un comitato di 100 persone con mandato vincolante. Di queste 100 persone che hanno provveduto a modificare la Carta Costituzionale e non una lista della spesa, 33 sono state elette e ben 66 sono state sorteggiate tra i cittadini aventi diritto al voto. In Italia ci vorranno decenni. Son queste parole al vento in un Paese dove si fanno riforme del sistema elettorale al cambio di ogni Governo ma sempre con prevalenza del sistema proporzionale dove i piccoli partiti ricattano i grandi e dove ogni governo diventa possibile e sempre legittimo come i due ultimi, Conte I e Conte II, stanno a dimostrare. Un sistema di elezione del Parlamento di puro maggioritario non è aristocratico: chi vince vince e chi perde va a casa, non si tratta e non si mercanteggia come accade ad esempio in Inghilterra. Secondo David Van Reybrouck che non è un para-fascista, votare non è più democratico. Ha scritto un libro di successo. Nulla di nuovo. Se studiamo la Storia. W l’Italia.

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