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Ambiente

MUSERUOLA ALLE AREE PER CANI

ARTURO BORTOLUZZI - 13/04/2012

La carta stampata e le televisioni pullulano di lamentele avverso i cani che, degradandole, producono deiezioni nelle arterie cittadine, nei vialetti urbani, nei parchi dove spesso gli animali si trovano accanto ai loro frequentatori su due zampe, siano questi giovani o anziani.

Ho così scritto all’Assessore alla Tutela ambientale del Comune di Varese per fargli presente come occorrano iniziativa, decisionismo e informazione a Varese.

Le aree cani non vanno introdotte ma sono state fatte in città in numero di due. Non sono, però, né conosciute né pubblicizzate né mai è pervenuta risposta alla numerose rimostranze in tema.

A Milano cinque anni fa sono state staccate seimilacinquecento multe ai proprietari degli animali per deiezioni non raccolte, l’anno scorso solo venticinque (leggasi il Corriere della sera del 28 dicembre 2011 a pagina numero tre di Milano). A Varese quante multe sono state staccate nel 2011 per episodi similari?

Perché non viene fatta alcuna pubblicità delle aree cani che ci sono in città? Perché queste non vengono migliorate e accresciute? Non si dica che ci sono pochi soldi pubblici per far fronte a questa questione: basterebbe che vi possa essere maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza sui suoi doveri, aumentare la sensibilità della pubblica vigilanza, aumentare le aree cani, aumentare le disinfestazioni rendendole così appetibili e far pagare un biglietto di ingresso ai proprietari degli animali.

Gli animali domestici sono cresciuti a livello urbano in una maniera esponenziale e così i disagi arrecati da proprietari che non ritengono di dover sottostare ad alcun obbligo.

Non vi è alcun dovere di essere proprietari di un animale domestico. Quando lo si è, si deve far fronte ad ogni spesa di mantenimento (tra cui anche quelle di comprare un kit per raccogliere le deiezioni e per pagare il comune che attrezza e mantiene pulite le aree cani).

Se l’Assessore avesse cura di leggere le lettere numerose che ho inviato in passato in tema, troverà mie proposte anche sul modo in cui devono essere gestiti l’ufficio animali domestici, l’anagrafe canina e conviene fare continui convegni sul rapporto animale/città. L’anagrafe canina oltre al numero di microchip contenga anche una banca dati, animale per animale, del suo Dna.

Gli operai addetti alla pulizia delle strade devono essere usualmente forniti di un kit per la raccolta del Dna. Si potrà così scovare con certezza l’animale domestico colpevole di eventuali deiezioni.

In Germania è così. I costi? La spesa per l’esame la paga chi commette il reato. Senza contare il risparmio: la cifra che oggi viene spesa come investimento per pagare coloro che si dedicano ai controlli.

Attenderò un cortese riscontro confidando nella risoluzione di un problema estremamente sentito e gravoso. Il politico è chiamato ad educare la comunità evitando il ripetersi di abitudini sgradevoli da parte degli amministrati.

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