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Attualità

RIFONDAZIONE POLITICA

GIANFRANCO FABI - 23/10/2020

elezioniFare i conti con la realtà è altrettanto difficile quanto necessario. E la realtà ci dice che i compiti della politica nei prossimi mesi saranno particolarmente difficili di fronte ad una situazione che aggiunge al dramma della seconda ondata della pandemia una condizione dei conti pubblici sempre più fragile e ai limiti della sostenibilità.

Anche perché l’Italia è arrivata a dover affrontare l’impatto con l’emergenza sanitaria con una situazione già compromessa per effetto di due fattori contrapposti: da una parte la crescita della spesa pubblica spinta soprattutto dalla ricerca del consenso a fini elettorali, dall’altra una sostanziale stagnazione economica per i ritardi strutturali del paese.

Aumentare la spesa per affrontare la pandemia e le sue ricadute sociali era un dovere che nessuno contesta. Tutti i paesi l’hanno fatto e l’Unione europea ha proprio per questo subito sospeso il patto di stabilità sostenendo nello stesso tempo la Banca centrale europea nella sua politica estremamente accomodante.

Il problema è che l’Italia aveva già un livello di spesa e di debito particolarmente alto anche per aver allentato i cordoni della borsa sull’onda di un populismo che ha prodotto i due interventi simbolo del governo giallo-verde: reddito di cittadinanza e quota 100. Il primo avrebbe dovuto rispondere ad una vera necessità, quella di aiutare le persone e le famiglie in difficoltà con un sostegno economico e un percorso di avviamento al lavoro. Di fatto è diventata un’elargizione a pioggia che ha incentivato il lavoro nero e l’evasione fiscale. Il secondo provvedimento, quota 100, ha avuto effetti ancora più pesanti e protratti nel tempo sulla spesa pubblica dato che sono diminuiti i contributi e aumentate le rendite, abbassando l’età della pensione con l’illusione di aprire le porte ai giovani.

L’onda lunga del populismo sembra comunque perdere velocità: Lega e Cinquestelle non hanno ottenuto grandi risultati nella tornata di elezioni regionali e municipali che si è appena conclusa. La politica fatta di slogan e di affermazioni roboanti sembra perdere efficacia di fronte ad una realtà che è molto più complessa di come viene sommariamente dipinta.

Con in più il fatto che è sempre più evidente come la dimensione europea può essere un elemento fortemente positivo, sia a livello di interventi finanziari, sia con politiche sanitarie capaci di rendere più efficace il contrasto alla malattia e la ricerca e diffusione di un vaccino. Ora Lega e Cinquestelle, così come Fratelli d’Italia, che hanno sempre fatto del loro euroscetticismo un cavallo di battaglia ora si trovano un po’ spiazzati e stanno attuando una impacciata conversione a U. Più marcata nei Cinquestelle, che tuttavia proprio per non sconfessare del tutto il passato mantengono una pregiudiziale opposizione al Mes, i nuovi fondi europei per la sanità. Più strisciante nella Lega dove le posizioni del vice-segretario Giancarlo Giorgetti sono apertamente favorevoli ad un impegno politico strettamente collegato all’Europa.

Intanto i partiti hanno iniziato la volata lunga che dovrà portarli all’importante turno elettorale di primavera con il rinnovo di sindaci e consigli comunali di grandi città come Roma, Torino, Milano, Bologna a cui dobbiamo aggiungere anche Varese dove le buone prove del sindaco Davide Galimberti dovranno probabilmente confrontarsi con il peso politico di Roberto Maroni alla ricerca di una rivincita personale. Nell’insieme della politica nazionale spicca comunque una dimensione di crescente sfiducia verso i partiti di questa già traballante seconda Repubblica. C’è allora sicuramente lo spazio per qualcosa di nuovo, come l’iniziativa “Insieme” di cui ha puntualmente parlato Massimo Lodi la scorsa settimana.

Una nuova Democrazia cristiana? Perché no? Ma quella Democrazia cristiana che negli anni ’50 e ’60 ha ricostruito il paese, ha posto le basi per un solido sviluppo economico, ha realizzato una politica sociale fatta di case, scuole, ospedali, ha sviluppato la partecipazione dei cittadini rispettando e valorizzando le loro iniziative.

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