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Libri

E LA CHIAMANO DISABILITÀ

ANNALISA MOTTA - 06/11/2020

Monica Uccello

Monica Uccello

Un angolo di lago dove l’azzurro e il verde si baciano sotto un cielo sereno.

È accanto a questo murale naif che illumina la grande cucina di casa, che Monica scrive e lavora. L’ultima fatica uscita dalla sua penna, o meglio dal suo pc, è un libro dedicato a papà Umberto, mancato 35 anni fa quando l’autrice era poco più che adolescente. Dopo l’omaggio alla mamma nel libro “Mani di fata”, ecco il colloquio immaginario con il padre, “Una lettera per te”, frutto di un lavoro quasi segreto – nemmeno la famiglia ne sapeva qualcosa, prima della stampa-. Un libro nato per nostalgia, “Perché scrivendoti, caro papà” dice Monica, “mi sembra di averti ancora accanto”.

Sono tanti, 35 anni, sono una vita: e per Monica, che dalla nascita convive con la tetraparesi spastica, è stato un tempo di grandi fatiche, di intenso lavoro e di fantastici traguardi. Non avrebbe potuto camminare, e oggi viaggia con la sua “astronave” che ha le fattezze del deambulatore; non sarebbe stata in grado di parlare, e oggi partecipa a trasmissioni radiofoniche e a incontri culturali; avrebbe dovuto chiedere aiuto per ogni piccolo gesto, e fino a ieri (ma ancora domani, covid permettendo) ha fatto volontariato con gli anziani di una casa di riposo, dove ha trovato affetto, amicizia e un … ammiratore. Per non parlare, del lavoro svolto in negozio e in ufficio, della realizzazione di video sull’handicap, dei mercatini per beneficienza, dei volumetti di poesie pubblicati, dei viaggi impensabili, perfino a Venezia, dove i su e giù di scale e scalette non sono riusciti a fermarla. E soprattutto si è fatta tanti amici, che le hanno dato e le danno una mano nella concretizzazione dei suoi sogni: come quest’ultimo libro, che nasce dalla collaborazione con Altre Latitudini, gruppo culturale del territorio impegnato a dar voce alle creatività “invisibili”.

Di tutti questi passi piccoli e grandi, delle vicende familiari e non, dei volti incontrati lungo la strada, dei successi e delle sconfitte, Monica racconta in queste novanta pagine con leggerezza e un pizzico di ironia. Come nel commento alle barriere architettoniche veneziane, dove si sarebbe aspettata scivoli per i disabili dappertutto, quando conclude: “Che vergogna, alla mia età credere alle favole! “.

Perché ha una bella testa, Monica: decisa, tenace, irriducibile, ricca di spirito. Insieme a un cuore che la spinge verso i più piccoli e i più fragili; non per niente dopo aver fatto da baby sitter ai cuginetti, ha aiutato per anni la mamma nella cura della nonna malata di Alzheimer, di cui racconta con affetto e umorismo. Anche questo volume entra nel novero dei suoi gesti di solidarietà: la cifra che ricava dalle offerte (il libro non ha un costo prefissato) vengono destinate al progetto DAMA, che si occupa di assistenza medica specifica alle persone con disabilità. “Loro hanno fatto così tanto per me quando ne ho avuto bisogno” racconta “che ho deciso di devolvere tutto il ricavato alla loro attività”.

Ultimo traguardo: nonostante le difficoltà motorie, Monica ha imparato a colorare – “Pensa un po’, a cinquant’anni!”- e lo fa con buon gusto e delicatezza, creando cartoline, biglietti e segnalibri. Come a dire: se ce l’ho fatta io, guarda che anche tu puoi raggiungere le tue mete.

Ma il fil rouge di questo racconto, quello che si legge tra le righe, è un grande grazie al suo papà, quasi un debito di riconoscenza: come se la determinazione e la volontà di indipendenza di Monica avessero preso il volo proprio dopo questa perdita. Quasi dicesse a papà Umberto: Hai visto quante cose ho fatto, puoi essere fiero di me!

“Caro Papà – Una lettera per te” di Monica Uccello
Ed. Altre Latitudini
 
Il volume per ora è in vendita presso “L’albero di Robi”, via Garibaldi 51 Laveno M. o può essere richiesto all’autrice via mail: mirtillo045@libero.it
La Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari ha dimostrato molto interesse per il libro, che potrebbe essere inserito nel suo prossimo Festival nazionale.
 
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