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Politica

CENTRALISMO VIRTUOSO

GIUSEPPE ADAMOLI - 13/11/2020

regioniSono un regionalista e autonomista convinto tanto da aver rifiutato nel 2006 un’elezione sicurissima alla Camera o al Senato.
Sono invece rimasto in Regione dove, all’opposizione, non avevo nessun incarico di potere salvo essere votato all’unanimità l’anno dopo quale presidente della Commissione che avrebbe riformato lo Statuto di Autonomia della Lombardia.
Capite che non vorrei mai vedere la gestione della Sanità in mano a Roma, lo considererei un brutto giorno per le nostre Istituzioni.
Detto questo, o proprio per questo, mi fa rabbia quando vedo le Regioni piegate alle esigenze della propaganda politica di parte, quale che sia, invece che alla piena assunzione delle proprie responsabilità.

Non si può partecipare all’elaborazione dei ventuno parametri per definire le zone rosse, arancioni o gialle e poi chiamarsene fuori, o addirittura scappare inscenando assurde polemiche.
Non è che abbia sempre ragione lo Stato, tutt’altro: di chi è la “colpa” dei ritardi dei vaccini antinfluenzali, o la figuraccia dei commissari alla Sanità della Calabria, o il fallimento dei tracciamenti, per fare solo alcuni attualissimi esempi?
Se mi rifaccio alla mia lunga esperienza nei rapporti Stato-Regioni (mi scuso ma è utile) vi potrei raccontare alcuni episodi significativi di quando coordinavo tutti gli assessori regionali ai Lavori Pubblici e al Territorio per la politica della casa che dimostrerebbero la bella figura delle Regioni rispetto alle strutture ministeriali e questo era riconosciuto dal ministro.
È indubbio però che nella sanità alcune cose andrebbero riequilibrate a vantaggio dello Stato. Non imbarchiamoci, per carità, in questo frangente di contrapposizione politica fra maggioranza e minoranze nell’infinita discussione nella riforma della Costituzione sul punto delle prerogative regionali.
Sarebbe tuttavia necessario un intervento urgente per affermare la norma, scritta o tacita, del principio di superiorità dello Stato sulle linee guida della sanità. Un passo che i regionalisti, veri e non falsi, dovrebbero proporre immediatamente.

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