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Incontri

LA PRIMAVERA RITROVATA

GUIDO BONOLDI - 12/05/2012

È arrivata finalmente la pioggia, che ha colmato la sete delle nostre campagne e dei nostri boschi, che si sono così colorati del verde tenero di primavera; la mia cinquantottesima, rallegrata dal canto degli uccelli, che al mattino accompagnano a loro guisa le nostre preghiere, e dall’allungarsi dei giorni che illumina il vespero, nel quale brillano, all’orizzonte, le cime nevose delle Alpi.

Nel mezzo una giornata di lavoro intensa, eppure mai greve, la celebrazione della santa messa e la visita serale agli anziani genitori: arrivando li vedo, attraverso la finestra, seduti, che attendono.

La primavera è sempre una sorpresa, anche la cinquantottesima, e la ottantottesima, come per mio padre che, qualche giorno fa, reso da me edotto della sua venerabile età, commentava: “Qui, a furia di invecchiare si rischia di morire!”.

Un illustre paziente, con novantuno primavere sulle spalle, mi confidava di recente: “Vede dottore, nella vita di tutti arriva prima o poi il giro di boa: io l’ho vissuto un mese fa…”. Complimenti, adesso lo aspettano altri novant’anni per tornare bambino e gioire del risveglio della natura e del cuore.

La primavera è il segno di una rinascita, del Mistero che si rivela e sembra dire “ma non vedi che sono Io che faccio tutte le cose”; ed è quello che il cuore desidera di vedere, a qualsiasi età, perché, come dice Mario Melazzini “…di inguaribile c’è solo la mia voglia di vivere”.

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