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Società

ALLA FINESTRA

GIOVANNA DE LUCA - 22/04/2022

lunaQuando, come faccio tutte le sere prima di coricarmi, spalanco la finestra per respirare profondamente l’aria fresca e silenziosa, ultimamente una sensazione nuova, una leggera inquietudine mi invade.

Davanti a me si stende la dolce valle che dal monte Bernasco declina verso il lago, folta di luci che interrompono le macchie scure della vegetazione. E in queste sere il cielo aspetta la luna piena.

Ed io con lui. Ma intanto quella sottile inquietudine cerca una spiegazione: è istintivo trovarla negli echi della guerra ucraina, che fino a poco prima e da tutto il giorno mi sono giunti dai telegiornali e dai talk show.

Io sono qui, davanti a questa bellezza del creato, e altrove gli uomini, per i quali essa è stata data,

la sfregiano, la cancellano nell’uccidersi a vicenda.

E mentre mi concentro su una stella, penso che la mia vita passata è stata un privilegio, un dono

che sta esaurendosi: ma è così fuori luogo pensare che essa, cominciata sotto le bombe, possa sotto le bombe finire?

Capita spesso che giovani visi, soprattutto femminili, parlino dal loro martoriato paese: hanno negli occhi, nonostante tutto quello che già hanno visto, quell’inconsapevole incanto che è proprio della giovinezza. Sono spesso giornaliste o comunque ricoprono incarichi di solito impensabili alla loro età, quella in cui tante e tanti come me pensavano a pacificamente studiare, a pacificamente divertirsi.

Oggi è il lunedì di Pasqua. La Resurrezione è avvenuta. Ma qui sulla terra una persona qualsiasi, io, da una finestra qualsiasi, la mia, si domanda come accordare questo notturno meraviglioso silenzio con tanto orrore nel mondo. La domanda è certo banale, ed è sempre la solita che ci poniamo, ma non è evitabile: il mistero che domina e guida la storia e la vita di ognuno si presenta più forte e inquietante quando la bellezza del creato si stende ai nostri occhi.

Pochi anni fa quei giovani visi che mi hanno commosso non avrebbero mai immaginato cosa li aspettava, né ciascuno di noi può sapere cosa lo attenda domani.

Così aspetto la luna, che in queste sere sale tardi, tra due alberi, e si annuncia con un crescente chiarore. Se salirà con la limpidezza di ieri, penserò che ugualmente si mostra ovunque, penserò che lo stesso mistero illumina la mia finestra e le rovine di una guerra.

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