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Cultura

COME E PERCHÈ

LIVIO GHIRINGHELLI - 09/06/2023

genesiPromosso dalla Diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo si terrà dal 4 al 28 maggio di quest’anno la 19a edizione del Festival biblico: lo scopo è quello di stimolare la riflessione sulla vita umana nella contemporaneità alla luce delle Sacre Scritture ebraico-cristiane in tempi di stagnazione culturale. Nell’Enciclica Laudato si’ il Papa ha precisato che l’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la nostra madre terra.

La Genesi, primo dei cinque rotoli del Pentateuco, libro scritto nel tempo dell’esilio del popolo di Israele o immediatamente dopo il ritorno (siamo attorno al VII-VI secolo a.C.) raccoglie nei capitoli iniziali la creazione del cosmo e dei viventi e la prima alleanza con Dio. Tre i grandi cicli annunziati: l’uomo protagonista è impersonato via via d Adamo, Caino e Noè. Coinvolto nella dinamica dono-peccato-castigo-perdono, gli è offerta da Dio la redenzione finale nella libertà in quanto disponibile ad accoglierla.

Il versetto 1, 28 ha trovato per lungo tempo l’interpretazione per cui l’uomo è giustificato nello sfruttare le risorse della natura in corrispondenza col dominio sulle altre creature. Oggi nella prospettiva del diluvio ambientale si sottolinea il collegamento con Genesi 2, 15, che prescrive all’uomo di custodire e coltivare la terra, preservandolo da quel delirio di onnipotenza che lo induce a credersi Dio in virtù di un indefinibile progresso, ma l’uomo non è padrone dell’intero, né dello spazio, né del tempo, neppure degli altri individui che compongono l’umanità.

Risuona la domanda di Caino: Dov’è Abele tuo fratello… Sento la voce del sangue di tuo fratello che grida a me dal suolo (Gen. 4, 9-10). Qui si pone la sfida della fraternità. Le fedi nella storia sono state oggettivamente un motivo di divisione e di contrasto, giustificando violenze e prevaricazioni, pretesti per soffiare sul fuoco degli scontri di civiltà, pur contenendo una vocazione universale al dialogo, all’incontro, alla fraternità. (v. l’Enciclica di Francesco Fratelli tutti e il Documento sulla Fratellanza umana sottoscritto dal Pontefice col grande Imam di al-Azhar, la massima autorità dell’Islam sunnita. La sezione del Festival “Geografia delle fedi” è destinata a mettere a fuoco i punti caldi del mondo, in cui l’ambivalenza degli atteggiamenti è messa in evidenza.

Per altro verso i disastri ecologici, gli effetti nocivi dell’Antropocene, l’illusione delle risorse illimitate, fatti noti da tempo per il mondo industrializzato, ma entrati in campo con tutti gli allarmi dettati dallo scatenarsi del piccolo virus del Covid, che ha assestato un colpo durissimo al narcisismo e al delirio di onnipotenza della razza umana, mettendo in crisi la razionalità occidentale (ci si è crogiolati nell’illusione di un soggettivismo e di un individualismo intesi come conquista e liberazione), il soggetto non può costruirsi senza la comprensione della natura e della storia. Nel noi dobbiamo porre la natura, il mondo animale e la storia. Il cosiddetto ottimismo della ragione è un paradosso se non incanalato e corretto dal pensiero critico. Solo la ricerca continua è produttrice di conoscenza.

Così la lotta contro il cambiamento climatico, per certi versi ancora sottovalutata nonostante l’allarme destato dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera e dall’innalzamento della temperatura media terrestre, deve avvicinarci sempre più urgentemente a una rivoluzione delle rinnovabili, capace di soddisfare tutti i bisogni energetici, determinando una maggiore eguaglianza e condivisione delle risorse con effetti positivi anche di giustizia sociale.

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