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Cultura

VIA DEGLI DEI

LIVIO GHIRINGHELLI - 20/07/2023

shintoismoÈ una forma religiosa autoctona giapponese, per cui l’Imperatore (Tenno, Signore del cielo) discende direttamente dalla divinità. Shinto o Kami no michi (secondo gli ideogrammi) significa via degli dei. Detta forma precede il Buddhismo nella cultura giapponese, introdotto solo a partire dalla metà del secolo XVI d.C.

Più che di una confessione si tratta comunque di una fitta trama di riti e credenze, a stento riducibili a schemi, per cui è pressoché impossibile fare una stima del numero dei fedeli. Primo Imperatore, discendente dalla dea del sole, fu Jimmu: il suo regno si fa iniziare nel 660 a.C.

Il Buddhismo invece fu introdotto col ventinovesimo Imperatore (sesto secolo, 540-571) Kimmei, onde l’interazione continua tra le due forme e il sincretismo. Sotto Kamakura (1192) l’Imperatore poté esercitare il potere solo formalmente, perché il governo effettivo passò allo Shogun, il più alto dignitario dello Stato.

Da questo momento lo Shintoismo assunse connotazioni nazionaliste e tradizionaliste. La riconquista di un potere effettivo si deve all’Imperatore Meiji. Un editto del 1868 proclamò lo Shintoismo religione di Stato (dogma principale la venerazione del sovrano e dei suoi avi). Sede capitale stabilita quella di Edu (Tokyo dal 1869). Un altro editto impose che Shintoismo e Buddhismo venissero separati. Dal 1913 al 1945 Shukyo Kyoku (ministero delle religioni) acquisì un controllo molto stretto sui movimenti religiosi del Paese e con la resa del Giappone, al termine del secondo conflitto mondiale, lo Shintoismo cessò di essere religione di Stato sotto l’Imperatore Hirohito (1901- 1989) il 24 dicembre 1946, anche in seguito all’entrata in vigore della nuova Costituzione nel 1947.

Alla base dello Shintoismo è il kami (ente supremo), che comprende divinità celesti e spiriti. L’origine del Paese è narrata da cronache di carattere mitologico. Izanagi e la sorella Izanami rimestano con una lancia la massa informe della terra fino a farla coagulare: ne nascono le isole principali. Izanagi sale poi in cielo, Izanami discende agli inferi. Una delle divinità più adorate è Amaterasu, dea del sole; allorché il fratello Susanoo, dio del mare, distrugge gli argini delle risaie, offesa la dea si ritira in una caverna dei cieli, facendo cadere sul mondo una notte eterna. Gli oggetti portati sulla terra da Amaterasu, specchi, spada, gioielli, sono ancora i simboli del potere imperiale, presenti in tutti i templi. Tra le divinità popolari dello Shintoismo Inari, dio del riso, Musubi no kami, dio della fertilità, e Konjin, dio del metallo.

Pratiche del rito le recitazioni delle preghiere, il divieto di danneggiare le risaie, la venerazione degli antenati. Tra gli ideali etici la fedeltà ai doveri, l’autocontrollo, lo sprezzo della morte, l’amore per la nazione. Tra le feste da segnalare la festa per propiziare il raccolto a inizio d’anno e la festa per l’ascesa al trono del primo Imperatore (11 febbraio). Il 30 giugno e il 31 dicembre si celebra la grande purificazione. Molti i pellegrinaggi in luoghi sacri (fra tutti il Fujiama). Tra i comportamenti rituali nella visita al tempio la purificazione, l’offerta di dolci di riso e vino, le recitazioni delle preghiere. Le danze rituali si risolvono in rappresentazioni pantomimiche. I templi, circa ottomila in tutto il Giappone, sorgono in luoghi appartati e circondati da vegetazione.

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