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Cultura

SUFISMO

LIVIO GHIRINGHELLI - 29/09/2023

sufismoMentre la Shari’a sviluppa l’insegnamento di Maometto del periodo di permanenza a Medina, la corrente mistica dell’Islam si rifà alla pietà religiosa coltivata dal Profeta alla Mecca. Il termine sufismo deriva il suo nome da suf (stoffa di lana grezza utilizzata per confezionare le vesti degli asceti e mistici), da cui prende avvio. Avversato all’inizio da tutte le correnti teologiche per la sua esaltazione della virtù dell’amore rispetto alla valorizzazione dell’obbedienza ebbe un notevole sviluppo nel IX secolo in Iraq, Egitto e soprattutto in Persia. Sua caratteristica in origine una religiosità strettamente ascetica, volta al distacco dal mondo e alla rinuncia. Le si sovrappose in seguito la celebrazione dell’amore mistico.

Il sufismo antico raggiunge il suo apice con Husayn ibn Mansur al-Hallag (858-922), per il quale la sofferenza è la grande forza con cui si manifesta lo stesso Allah. Nota di lui è la parabola della farfalla, che affascinata si getta nel fuoco, rimasta come modello, solo che a causa delle sue pretese di unione mistica con Allah venne giustiziato nel 922.

Al grande teologo, filosofo scienziato e mistico Abu Hamid al-Ghazali (1058-1111) è da attribuire il compito storico di conciliare le esigenze mistiche con l’ortodossia sunnita. Dal XIII secolo acquistano peso le confraternite dei dervisci (in persiano mendicanti), distinte per abiti, giorno settimanale consacrato ad Allah e per gli esercizi religiosi. La confraternita dei “dervisci danzanti” fondata in Asia minore a Konya dal poeta e mistico persiano Gialalu’d ad- Din Rumi (1207-1273) esegue tutti i venerdì danze rituali finalizzate al raggiungimento dell’estasi. Uno dei capolavori del fondatore (il Poema spirituale) invoca la possibilità del ricongiungimento con Allah. Dal centro di Basra la confraternita irachena dei “dervisci urlanti”si diffuse fino a Damasco e Istanbul. Forte lo spirito missionario dei “senussi”, ordine militare con sentimenti ostili verso Europei e Cristiani.

Caratteristiche del sufismo l’ascesi (zuhad) e la pratica per raggiungere l’estasi (dhikr). Forme di respirazione e movimenti del suf si accompagnano a invocazioni fisse e determinate che glorificano Allah. Abluzioni, musiche e danze sono finalizzate all’unione mistica con Dio. I religiosi, disposti in doppio cerchio ruotano tenendo le braccia allargate, mentre uno di loro danza nel centro del cerchio muovendosi in senso antiorario.

I sufi vivono in monasteri, che offrono alloggio e spazio per lo studio, la preghiera e le pratiche ascetiche. I sufi venerano il mausoleo del fondatore e sono sottoposti allo sceicco. Vivono dei proventi delle proprietà donate alle confraternite.

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