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Attualità

BARBARIE

DINO AZZALIN - 02/11/2023

paceStiamo vivendo un tempo oscuro, terribile: non c’è mediazione, non c’è politica quando inizia un irrazionale quanto incomprensibile sete di vendetta. Ma diecimila morti in venti giorni, centinaia di migliaia di feriti, milioni di gente sfollata, senza casa, senza scampo, non bastano a placare i demoni di un massacro senza precedenti in questa epoca buia e piena di male? E centinaia di ostaggi trattati come scudi umani e carne da macello?

È tutto qui quel punto che viene diviso con il ferro e con il fuoco tra tanti popoli? Come sono ridicoli i confini posti dagli uomini! Scrisse Seneca più di duemila anni fa. Ecco la questione, appunto, i confini geografici stabiliti dall’uomo, l’essere pensante dotato di ragione, che in nome di un dio invisibile e mai certo combatte in nome di limiti non tracciati da dio ma dal sangue. Di confini e ideali religiosi in questo periodo si fa confusione. Ucraina, Russia, Gaza, Israele, Siria e Armenia dimostrano che i genocidi e l’olocausto non sono serviti a nulla. Olocausto, poi, è termine inesatto, riferendosi anticamente a chi di propria iniziativa si immolava sull’ara del sacrificio, mentre, comportando morti ammazzati, la Shoah implica “la volontà dello sterminio”.

È questo che si vuole per Israele? Ed è questo che si vuole per il popolo palestinese? Chi ha il coraggio di guardare i bambini superstiti? Chi avrà mai il coraggio di vedere le immagini scioccanti dell’assalto ai kibbutz del 7 ottobre? Due popoli travolti da una narrazione maledetta: ognuno ha le sue ragioni, tutte sacrosante e legittime, ma anche Francia e Germania, Italia e Inghilterra, erano nemici settant’anni fa, oggi invece sono Paesi amici dove la reciproca sovranità è rispettata e difesa. Tutto ciò si chiama democrazia, convivenza civile, pace. Bellissimo lo slogan del nostro Ministero della Difesa che in questi giorni invita a “Difendere la pace”, come strumento di verifica di una civiltà, e a difendere la pace non ci vogliono le armi, non ci sarà mai pace con le armi, ma con il dialogo di uomini illuminati e intelligenti.

È mai possibile che dopo i massacri delle Crociate, i campi di sterminio nazista, le foibe, i gulag sovietici, la schiavitù, la fame del mondo, non abbiamo imparato nulla e, in nome di un dio improbabile, l’uomo pretenda di fissare confini immaginari sulla terra? Le dogane segnate dall’uomo spariscono nel corso dei secoli, i confini sono del tutto apparenti, mutano a seconda delle generazioni o del dittatore di turno, e la Terra è il pianeta che si vede dalla Luna, un corpo celeste immerso nel buio dell’Universo. Ammettiamolo, almeno noi ancora in grado di pensare: non è tollerabile che simile barbarie, occhio per occhio, rendano cieca e disumana l’Umanità! Ma gli “uomini di buona volontà”, i poeti, il popolo della pace e chi ha a cuore l’Umanità, sanno che la miglior luce non produce ombre ed è quella che abbiamo nel cuore, la nostra anima, quella che fa vedere meglio il mondo. È il momento di attivare quella luce così senza schierarsi da una parte o dall’altra ma in difesa degli innocenti. E se, esempio paradossale, un giorno si arrivasse alla sensazionale possibilità di andare oltre la fede e di dimostrare con una tecnica scientificamente esatta l’inesistenza di Dio?

Ebrei e palestinesi hanno i nostri stessi cromosomi, geni della razza umana, non di una specie di animali, ma uomini che diventano simili a bestie che abitano la Terra, esseri che ignorano la storia, dimenticano, odiano, uccidono con crudeltà inaudite. Certo abbiamo fatto scoperte sorprendenti (una su tutte la penicillina), ideato il linguaggio e costruito edifici straordinariamente complessi, ma a scapito di una Natura violata, spremuta, contaminata. Finché nel nostro giardino non pioveranno missili, non riusciremo a indignarci sul serio. Poco importa se sarà l’uomo nero a uccidere i nostri figli o una bomba priva di un chiaro bersaglio: sarà sempre la propaganda di regime a spadroneggiare sul genere umano. Il coronavirus ha fatto meno danni, è brutto dirlo, ma dovrebbe ritornare per atterrare tutti gli aerei portatori di morte. Sembrava che la Cultura e l’esportazione della democrazia, dopo il Medioevo e il Rinascimento e le guerre di rivalsa, avrebbero migliorato l’uomo. Invece è peggio di prima. Pertanto l’unica autorità che riconosco è quella di chi dice sentitamente: “Signore, dona a noi la pace”.

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