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Editoriale

NASCOSTO A NAZARETH

don ERNESTO MANDELLI - 25/01/2013

Nazareth, Basilica dell’Annunciazione

Ho visto Nazareth
appoggiata alla collina,
abitazioni sparse
grotte della natura.

 

Villaggio sconosciuto,
per il mondo senza peso:
con Giuseppe e Maria
là si cela il mistero.

 

Venendo al mondo
di tutto si è privato:      
ricchezze e potere
niente ha cercato.

 

Una cosa assurda:
per stare con gli uomini
rinuncia alla sua
somiglianza con Dio.

 

Svuotò se stesso,
dice l’apostolo,
si fa simile agli uomini
in condizione di servo.

 

Meraviglia e confusione,
la mente non arriva,
tace e si acquieta
nella umiltà di Dio.

 

Trent’anni di silenzio,
solitudine e nascondimento,
ignorati dagli uomini,
non narrati dalla storia.

 

Oggi Nazareth si svela:
richiamo luminoso
per la vita del mondo
annuncio gioioso.

 

Non arriva la pace,
non cessano i mali,
le tante tragedie
di esseri umani.

 

Tanti gli ideali
scoperti e riscritti,
tanti i proclami,
affermazioni di diritti.

 

Nazareth ci parla:
umiltà e povertà
del Verbo di Dio
sono la vita e lo stile.

 

I popoli sognano:
la Chiesa discepola
dell’uomo di Nazareth
conosce il segreto.

 

Fatta debole e libera,
nel mondo dilaniato
sa portare la pace,
sa diffondere la gioia.

 

Si diriga sicura
verso il monte di Sion:
l’aspetta la croce,
l’attende il Salvatore.
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