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Attualità

MEDAGLIE AL DEMERITO CIVICO

CESARE CHIERICATI - 26/06/2014

Tombini intasati, buche nelle strade e chiusini sporgenti, marciapiedi sbrecciati, graffiti in serie, lampioni a singhiozzo sono da ormai molti – troppi – anni i simboli della disattenzione colpevole con cui l’orchestra di Palazzo Estense, a guida leghista con orchestrali di Forza Italia e affini,  guarda alla cosiddetta ordinaria amministrazione della città. Forse sarebbe più corretto parlare di sciatteria insolente e accidia nei confronti di moltissimi cittadini contribuenti  che non chiedono la luna ma semplicemente una città più ordinata e funzionante. E magari meno eventista – nel senso delle mille e una manifestazioni, che affollano i fine settimana – se questo può far risparmiare quattrini da spendere in opere che certo non faranno immagine ma che migliorano un po’ la vita di tutti quanti.

È il caso dei tombini, ritornati all’onore delle cronache in settimana in seguito ai forti temporali con grandine che hanno investito la città. Come da copione si sono subito intasati con le già martoriate strade ridotte a laghetti fangosi e i consueti disagi per pedoni e automobilisti.

Prontamente già nella  serata di lunedì si è levata la protesta stigmatizzante di Alessio Nicoletti che ha dichiarato la pulizia dei tombini “un intervento che non può più essere procrastinato”. Ha ragione da vendere l’azzimato leader di “Movimento libero” ma giova ricordare che nella seconda Giunta Fumagalli era lui l’assessore alla viabilità e in tale veste avrebbe potuto premere sui Lavori pubblici affinché si provvedesse dal momento che la pulizia dei tombini non la si può fare dalla sera alla mattina ma serve un piano pluriennale di priorità e adeguate coperture finanziarie rintracciabili quando c’è consapevolezza del problema e volontà di risolverlo.

Tutto invece seguita ad andare nel segno dell’estemporaneità. Ne sono un ulteriore prova i chiusini sporgenti  o sgangherati che tappezzano le strade cittadine, vere trappole per automobilisti, pedoni e ciclisti. Nei giorni scorsi in fretta e furia  ne sono stati sistemati alcuni, quelli posti nelle arterie interessate domenica dal passaggio dai campionati italiani femminili di ciclismo. Diversamente le coraggiose e forti fanciulle su due ruote avrebbero rischiato l’osso del collo. Come dire che si muove qualcosa solo se c’è una sollecitazione esterna. Accadde per i Mondiali 2008 quando si riuscì ad allestire la tangenzialina est, unica opera pubblica degna di nota degli ultimi dieci anni. Anche in quella circostanza non mancarono errori, sprechi, inutili faraonici trionfalismi ma alla fine, insieme all’ultima maglia iridata vinta dagli azzurri ( Ballan solo alle Bettole), restò appunto la tangenzialina, sia pure ultimata un anno dopo l’evento sportivo. Insomma la gloriosa  Binda di Renzo Oldani dovrebbe organizzare più corse  a beneficio del ciclismo e dei tanti appassionati ma anche della città giardino offesa da strade e marciapiedi indecenti.

Sembra l’unica via percorribile per smuovere i Lavori Pubblici che potremmo ormai ribattezzare “assessorato all’inerzia”. Provate a segnalare una buca all’ufficio strade, rispondono solerti e gentili per carità ci mancherebbe, l’intervento pratico  risulta però quasi sempre di indisponente approssimazione. Nel mio caso sono riusciti a chiudere due buche con un paio di palate di catrame lasciandone in mezzo un terza, più piccola. in attesa evidentemente della prossima pioggia., delle solite proteste e delle rituali assicurazioni dell’assessore Baroni che temo abbia una conoscenza assai approssimativa del territorio cittadino. È un test che molti potrebbero fare, in fondo c’è solo l’imbarazzo della scelta tra le tante buche a geometria variabile e i numerosi marciapiedi disastrati da risanare. Sapendo però in partenza che nella circostanza una telefonata non salva né dalla vecchia né dalla nuova buca.

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